Il filo dell'indagine ha portato i finanzieri a un uomo di 54 anni, già conosciuto per altre frodi fiscali e che ha cercato di fare un colpo grosso con l'autotrasporto creando una cooperativa che lavorava per conto di un corriere espresso e di cui era rappresentante legale (di cui non è fornito il nome). La coop ha raggiunto dimensioni rilevanti, con un parco di un centinaio di autocarri che lavoravano ogni giorno nell'Italia settentrionale e con impianti distributivi in Piemonte e Veneto, impiegando complessivamente 342 soci lavoratori.
A fronte di queste risorse e organizzazione, per tre anni la cooperativa ha dichiarato ricavi per un solo euro l'anno. Una situazione che ha ovviamente insospettito la Guardia di Finanza d'Ivrea, spingendola ad aprire un'indagine al termine della quale ha rilevato un ricavo reale di ben venti milioni di euro. In concreto, ciò significa evadere circa 300mila euro d'imposta sul reddito, quattro milioni d'Iva e 900mila euro di ritenute sugli stipendi dei collaboratori, più sanzioni e interessi. Dopo la denuncia pensale per diversi reati tributari, il responsabile della coop rischia una condanna fino a quattro anni di carcere e il sequestro del patrimonio.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!