L'Otre, l'associazione che raccoglie le piccole imprese di autotrasporto, ha svolto una riunione tra le realtà locali il 15 marzo, che ha fatto il punto sulla concorrenza dell'Est, ritenuta "sleale". L'associazione ritene che le Autorità francesi non stiano attuando un numero sufficiente di controlli "nonostante l'arsenale legale e coercitivo che hanno a disposizione", spiega in una nota, che prosegue: "Dinanzi a questa situazione, davanti all'inerzia dei poteri pubblici, i trasportatori sono decisi a mostrare la loro profonda esasperazione per non poter lavorare in modo conveniente sul loro mercato e quindi a mobilitarsi contro la concorrenza sleale". L'associazione annuncia quindi una conferenza stampa il 22 marzo, dove rivelerà quali azioni intende intraprendere.
Anche l'altra importante associazione francese, la FNTR, interviene su questi temi, sostenendo che "l'apertura del mercato europeo del trasporto al Paesi low cost dell'Est, avvenuta nel 2009, continua a produrre effetti devastanti sul mercato". La nota della FNTR prosegue rilevando che l'autotrasporto francese non è competitivo per affrontare la concorrenza straniera, che avviene anche usando veicoli leggeri, con massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate, esenti dalle restrizioni sul cabotaggio stradale.
La FNTR ammette che le regole ci sono, ma aggiunge che sono poco controllate e che il numero dei controllori non aumenterà nei prossimi anni perché mancano le risorse. Per esempio, è difficile svolgere controlli sulla nuova norma che vieta il riposo settimanale degli autisti in cabina. "L'assenza o la carenza dei controlli sta generando frustrazioni nel settore". La nota termina auspicando non solo maggiori controlli, ma anche sanzioni più severe, come il fermo sistematico dei veicoli che violano le norme.
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