Il 31 marzo si è svolto uno sciopero degli autisti della società di autotrasporto piacentina Rainbow, organizzato dal sindacato di base SiCobas. In un post diffuso sui social network, la sigla spiega che “la ditta di autotrasporti pesanti sta attraversando vicende societarie (si tratta di quattro ditte: Bernardi Antonio, Rainbow, Autotrasporti Piacentini, Eredi Caprara) che non lasciano tranquilli i lavoratori per la stabilità occupazionale e il loro futuro”.
Il comunicato aggiunge che “pare che i lavoratori siano ‘sollecitati’ a lavorare con carichi fuorilegge che espongono la loro vita e le loro patenti a grossi rischi. Alcuni addirittura pare dormano in infrasettimanale sui camion perché l'azienda non paga loro una stanza in albergo o in altra sistemazione”. Lo sciopero continua in attesa di una convocazione della aziende e dell'amministratore di sostegno nominato, conclude il sindacato.
Si sarebbe invece chiusa la vertenza alla Transmec di Campogalliano (Modena), al termine della trattativa che si è svolta il 30 marzo alla Prefettura dopo tre giorni di sciopero con picchetti ai cancelli. In questo caso, il SiCobas afferma che l’accordo stipulato tra la società di trasporto e la cooperativa in appalto Cfp da un lato e la Cgil e Uil dall’altro prevede “nuove norme di flessibilità e abbassamento dei salari”, precisando che l’intesa prevede “lavorare di notte, di domenica, con malattie e straordinari non retribuiti”. Il SiCobas precisa che l’azienda ha dovuto rinunciare alle nuove norme.
Anche la Transmec ha diffuso un comunicato il 30 marzo, firmato dall’amministratore delegato Danilo Montecchi. Egli spiega che la società ha affidato alla cooperativa Cfp la gestione dei magazzini di Campogalliano e che in tale occasione è stata esperita la procedura sindacale con gli appaltatori uscenti ed entranti e con i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Al termine di questa procedura è stato definito il “rispetto dei livelli occupazionali, mantenimento dei livelli retributivi, stabilizzazione dei contratti precari e dei lavoratori interinali presenti, mantenimento degli accordi di secondo livello migliorativi già presenti”.
Nel confronto sindacale è emersa “una posizione critica di Cisl”, che ha attuato un presidio il 28 e 29 marzo, “cui ha partecipato una ventina di lavoratori”. Quindi il 30 marzo si è svolto un incontro sindacale dove “le rappresentanze regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno convenuto di incontrarsi nelle prossime settimane per migliorare se possibile, la contrattazione di secondo livello presente in Cfp”. Dopo, questa decisione la Cisl ha tolto il presidio e “tutte le sigle sopra rappresentate hanno invitato tutti i lavoratori interessati dal passaggio a sottoscrivere i contratti individuali con Cfp”. Montecchi precisa che “tutti i lavoratori è stata garantita la possibilità di essere assunti in Cfp e che, a eccezione dei lavoratori che hanno deciso di rimanere dipendenti e occupati presso le società uscenti, i lavoratori tutti sono transitati in Cfp”.