La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha emesso il 13 dicembre 2022 una sentenza (la numero 26968) su una causa relativa al licenziamento per giusta causa di un dipendente di un’impresa portoghese, le cui motivazioni erano basate sui dati provenienti dal tracciamento satellitare di un apparato Gps installato su un veicolo aziendale. Il lavoratore aveva impugnato il licenziamento davanti a Tribunali del Portogallo, che lo avevano respinto e quindi si è rivolto direttamente alla Cedu, appellandosi all’articolo 8 e all’articolo 6 della Convenzione dei Diritti dell’Uomo.
I giudici hanno però deciso che il licenziamento è legittimo, affermando che se è vero che in via generale la installazione di dispositivi di tracciamento satellitare può costituire uno strumento capace di incidere sul diritto al rispetto della vita privata (articolo 8 della citata convenzione) nel caso in esame non c’era stata una violazione in quanto il datore di lavoro aveva adeguatamente e preventivamente reso edotto il lavoratore della sua installazione. Indicandone sia il motivo (contenimento dei costi e controllo costi) che le conseguenze disciplinari in caso di condotte illecite. Inoltre l’utilizzo dei dati e delle informazioni di geolocalizzazione era stata limitata e proporzionale allo scopo perseguito dal datore di lavoro.
La Corte, ritenendo sussistenti le condizioni di legittimità ha dunque escluso la configurazione di violazioni della Convenzione dei Diritti dell’Uomo. Ricordiamo che anche nel caso descritto il dispositivo GPS indicava solo l’ubicazione del mezzo in tempo reale ma non consentiva di sapere cosa il conducente stesse facendo. Le Corti portoghesi già in passato avevano ritenuto valido motivo di recesso quando venga accertato ad esempio che un autista di un veicolo industriale in Adr, all’insaputa del suo datore di lavoro, abbia per diciotto volte in tre mesi condotto il suddetto veicolo in posti al di fuori del percorso fissato per il trasporto del carico, determinando un aumento delle distanze e dei ritardi, ma soprattutto un aumento dei rischi connessi alla circolazione di un veicolo adibito al trasporto di carburante.
Avvocato Maria Cristina Bruni