L'inchiesta è partita dopo un accertamento su un'azienda di autotrasporto container che ha sede in provincia di Massa Carrara, individuata utilizzando strumenti di analisi di rischio sull'evasione fiscale. Analizzando la documentazione, i finanzieri hanno seguito un percorso che li ha portati a svolgere verifiche in altre imprese, tutte operanti nel trasporto di merci su strada e movimentazione di container. Secondo i Finanzieri, le fila di questa rete d'imprese sarebbero nelle mani di un noto imprenditore della Lunigiana di 72 anni, che in passato è già stato indagato alla Spezia per fatti simili. L'inchiesta ha coinvolto altre persone, ritenute prestanome, tra cui la moglie dell'imprenditore.
La Finanza ha scoperto che le sette imprese sono intestate a un ristretto gruppo di persone e non avevano documentazione contabile riferibile a ogni singola società, così da impedire la ricostruzione dei volumi d'affari e della posizione fiscale. Ma durante i controlli, i militi hanno scoperto numerose violazioni, tra cui la mancata scrittura di ricavi per cifre molto elevate, la mancata presentazione di dichiarazioni fiscali e dei flussi di liquidità, nonché operazioni tra le società per creare falsi crediti Iva, che poi erano usati per compensare pagamenti di ritenute fiscali e contributi previdenziali.
Delle sette società coinvolte nell'operazione, tre sono risultate evasori totali e due evasori paratotali. Dopo i controlli negli uffici, i Finanzieri hanno svolto accertamenti bancari verso soci e amministratori delle società. Al termine dell'indagine, la Finanza ha rilevato un imponibile non dichiarato di 87 milioni di euro, redditi non deducibili per 28 milioni, Iva non pagata per 3.288.066 euro e mancati versamenti di contributi previdenziali e Irap. I Finanzieri hanno quindi denunciato otto persone a vario titolo per reati fiscali, mentre il Gip di Massa Carrara ha sequestrato a tutolo preventivo 588.950 euro.
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