Il crac di Hanjin Shipping tiene col fiato sospeso non solo terminalisti portuali, agenzie marittime e spedizionieri ma anche autotrasportatori e fornitori di servizi intermodali. Le ripercussioni della crisi finanziaria che ha colpito la compagnia di navigazione sudcoreana rischia infatti di farsi sentire sui conti di diverse aziende dell'indotto. Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito in Liguria, esprime preoccupazione per questa situazione ammettendo che "ci sono alcune società di autotrasporto che sono molto esposte con Hanjin e che nel breve termine potrebbero trovarsi a dover affrontare una condizione di forte tensione finanziaria. In primis per la mancanza di lavoro fornita da un cliente di questo calibro e poi anche per il rischio inesigibilità o comunque per le tempistiche di pagamento dei crediti con l'agenzia Hanjin Italy e il gruppo Gastaldi".
I porti dove attraccavano regolarmente le navi della compagnia coreana sono Genova (Terminal Sech) e La Spezia (LSCT). Per ora, non ci sono dichiarazioni ufficiali da parte delle imprese di autotrasporto che operano su questi porti sull'eventuale impatto che il crac Hanjin può avere sui loro conti e sui loro traffici. Un impatto significativo sarà inevitabile anche per chi forniva il trasporto ferroviario ai container coreani, vale a dire la società genovese Logtainer che opera sul mercato come Mto (multimodal transport operator).
La conferma arriva direttamente dall'amministratore delegato della società, Guido Nicolini: "Per Hanjin facevamo soprattutto treni da La Spezia e qualcosa dal Sech di Genova; poco trasporto su strada invece. L'impatto di questa vicenda per Logtainer è duplice: da un lato è economico (crediti in sospeso), dall'altro è operativo (minore traffico da gestire). Ci aspettiamo però che la quota di mercato di Hanjin verrà ripartita tra altri vettori marittimi e quindi confidiamo almeno in parte di riuscire a riconquistarla".
In termini di volumi si parla di circa 50mila contenitori movimentati attraverso la scalo spezzino nel 2015, di cui almeno 12mila venivano affidati a Logtainer e, di questi, 10mila inoltrati da e per il porto via treno (in totale circa 200 convogli l'anno). Le relazioni principali erano da La Spezia verso l'Emilia (Rubiera e Bologna), verso l'area di Milano (Melzo) e verso Padova. Al di là della situazione contingente riguardante il liner sudcoreano, Nicolini si dice più preoccupato per la situazione macroeconomica generale: "Gli esportatori ci comunicano che nel futuro prossimo gli ordini sono ai minimi e dunque si attendono scarsi flussi di trasporto merci".
A proposito infine dei container destinati all'Italia e imbarcati sulle navi Hanjin Italy e Hanjin Tabul le ultime notizie confermano che non sono stati sbarcati nel porto di Valencia e dunque rimangono a bordo delle due portacontainer in rada di fronte alle coste spagnole. La situazione è in stand-by perché i legali italiani di Hanjin Shipping hanno presentato un'istanza urgente alla Corte d'Appello di Genova per ottenere protezione legale delle navi dal rischio di sequestro da parte dei creditori. Se questo pronunciamento dovesse arrivare nel giro di pochi giorni c'è ancora la minima speranza di vedere le navi fare rotta verso il porto di Genova, altrimenti è probabile che la Hanjin Italy e la Hanjin Tabul rientrino a Valencia per sbarcare tutto il carico diretto in Italia, Slovenia e Malta.
Nicola Capuzzo
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