Il 10 agosto 2022 la Guardia di Finanza di Vicenza ha annunciato la conclusione di un’inchiesta svolta nei confronti di una società per azioni vicentina (di cui non ha precisato il nome) per diversi reati tributari (omessa dichiarazione e omesso versamento di ritenute previdenziali e dell’Iva) e bancarotta fraudolenta. Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro di beni per 12.759.945 euro a due imprenditori e alla società stessa. Questa impresa ha aggiudicato grossi appalti nella distribuzione nell’ultimo miglio, usando due cooperative e cinque società a responsabilità limitata (con sedi fittizie a Salerno, Roma, Milano, Piacenza e Vicenza).
Grazie a questo sistema, i versamenti di contributi, ritenute fiscali e sui redditi da lavoro dipendente erano trasferiti a un soggetto diverso dall’effettivo datore di lavoro – ossia la società vicentina - grazie all’interposizione tra esso e il lavoratore delle coop e Srl. Queste società erano intestate a prestanome e restavano attive per circa tre anni senza pagare imposte e contributi, poi venivano chiuse e sostitute da altre. La Finanza ha scoperto un’evasione dal 2017 al 2019 di oltre 12, milioni di euro, di cui dieci milioni d’Iva e due e mezzo di ritenute.
Gli organizzatori della frode erano due italiani, uno dei quali già coinvolto in indagini sulla criminalità organizzata, che sono stati denunciati alla Procura di Vicenza per omessa dichiarazione e omesso versamento di ritenute e d’Iva e bancarotta fraudolenta. Grazie alla frode, la Spa vicentina ha potuto offrire tariffe di trasporto più basse di mercato, acquisendo così importanti appalti anche da multinazionali.