L'inchiesta delle Fiamme Gialle, durata oltre un anno, non ha interessato solamente gli organizzatori della frode, ma anche i distributori di carburante sospettati di acquistare e rivendere il carburante in modo illegale. La parte più complessa dell'operazione Caravan Petrol è stata l'analisi della documentazione acquisita attraverso 44 decreti di perquisizione in sedi di società e abitazioni private. Questi documenti servivano per mascherare il traffico illecito di carburante.
L'organizzazione aveva una struttura piramidale. Al vertice c'erano tre persone pregiudicate, che ne capeggiavano altre quindici, con ruoli diversi. Lo scopo era vendere il carburante senza pagare le imposte. Secondo la Finanza, questa è una delle più ampie e articolate frodi fiscali scoperte negli ultimi anni nei prodotti petroliferi.
Nella fase preliminare, l'organizzazione ha creato sette società cartiere, con sede in provincia di Napoli, Teramo e Macerata, che servivano per acquistare il carburante da grossisti in diverse zone d'Italia. Tali aziende, amministrate da prestanome della banda, fingevano di essere abituali esportatori, quindi potevano comperare il carburante utilizzando l'esenzione dell'Iva, prevista dalla Legge per chi vende solo all'estero.
Invece di esportare la benzina e il gasolio, le società lo immettevano, ovviamente a prezzi più bassi rispetto al mercato legale, ad altre società che realmente commerciano il carburante nelle rete distributiva italiana. Queste imprese legali conoscevano la provenienza illecita del prodotto e lo rivendevano ai distributori in nero e sempre a prezzi più bassi. Se necessario, le società cartiere poi sparivano nel nulla, senza versare alcuna imposta all'erario. Al termine dell'indagine, la Guardia di Finanza ha arrestato le tre persone al vertice dell'organizzazione e ha sequestrato ventuno immobili e settanta conti correnti bancari, per un valore di 8,6 milioni di euro.
All'inizio di luglio, la Guardia di Finanza ha scoperto un'altra frode sui carburanti, denunciando ben 636 persone. In quel caso, erano evase anche le accise, perché veniva venduto gasolio per uso agricolo a privati cittadini da parte di un imprenditore che poteva acquistarlo per l'azienda. La Finanza ha scoperto un commercio illegale di 14 milioni di gasolio, con un'evasione fiscale di due milioni di euro. La gran parte delle persone denunciate è l'acquirente del gasolio.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!