Dal 2013 a oggi, la banda ha portato illegalmente in Italia oltre quattromila tonnellate di gasolio, senza ovviamente pagare alcuna imposta, che poi erano vendute a prezzo più basso della pompa in una ben organizzata rete di distribuzione clandestina. Tenendo conto che un chilogrammo di gasolio corrisponde a 1,176 litri, i contrabbandieri hanno importato e venduto quattro milioni e settecentomila litri di gasolio, pari a circa centoventi autoarticolati.
Il gasolio era caricato in Germania non solo su autobotti adibite al trasporto di carburante, ma anche in cisterne di plastica per acqua, caricate su veicoli centinati, violando così anche le regole del trasporto di prodotti infiammabili, con gravi rischi per la sicurezza stradale. Il passaggio da un modo di trasporto all'altro è avvenuto in seguito ad alcuni sequestri di autocisterne, cercando così di nascondere la vera natura del carico. Inoltre, la banda mischiava al gasolio alcuni additivi che ingannavano le ispezioni, e anche un'analisi chimica superficiale, facendo passare il carburante per olio lubrificante.
L'indagine, denominata Sturm Oil, è avvenuto anche in altri cinque Paesi europei, ossia Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Romania e Malta, grazie alla collaborazione di Eurojust. Per portare clandestinamente questo enorme flusso di carburante, la banda ha creato un'organizzazione complessa e multinazionale, che comprendeva società fantasma a Londra e a Praga, intestate a prestanome, apertura di conti correnti bancari a Malta, nella Repubblica ceca e in Gran Bretagna, la creazione di documenti falsi. In pratica, il gasolio risultava formalmente destinato in Grecia e a Malta, ma in realtà si fermava in Italia.
Al termine dell'indagine sono indagate ventidue persone, di cui sei in carcere e due agli arresti domiciliari. Tra gli indagati a piede libero ci sono gli acquirenti del gasolio, sia grossisti (che poi lo rivendevano al dettaglio), sia titolari d'imprese di autotrasporto, che presumibilmente lo usavano per i propri veicoli. Complici dell'organizzazione sono stati autisti di camion, funzionari di banca e studi professionali. Oltre agli arresti, i Finanzieri ha svolto sequestri cautelari di beni, risorse finanziarie e partecipazioni societarie. Secondo gli inquirenti, il guadagno dell'organizzazione ammonta ad oltre 5,7 milioni di euro.
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