Il prezzo del gasolio aumenta con la frequenza di un tassametro, trascinato dal greggio, che la mattina del 7 marzo 2022 ha raggiunto la soglia dei 124 dollari al barile per il Wti e di 127 dollari per il Brent. Ciò ha portato, secondo le rilevazioni quotidiane della Staffetta Quotidiana, a un prezzo medio alla pompa che nel caso del servito ha superato i due euro al litro (più precisamente 1,899 per il self e 2,015 per il servito). Gli aumenti colpiscono anche il gas naturale liquefatto, che nel mercato di Amsterdam ha raggiunto i 335 euro per Mwh. In concreto, sempre secondo la Staffetta Quotidiana, significa un prezzo medio alla pompa tra 2,094 (self) e 2,140 (servito) euro al chilogrammo.
Aumenta anche il gasolio venduto extra-rete e in questo caso emergono casi di riduzione delle forniture alle imprese di autotrasporto. La quotazione oscilla tra 1,40 euro a 1,67 euro al litro (iva esclusa) secondo l'area geografica (al sud generalmente è più costoso). Negli ultimi sei mesi il prezzo del carico di un'autocisterna di gasolio è cresciuto a circa 50mila euro, circa 13mila in più rispetto a sei mesi fa.
Una situazione che sta portando molte imprese di autotrasporto a chiedere un costante adeguamento tariffario alla committenza o addirittura a considerare la possibilità di lasciare i camion fermi nei piazzali perché non sono più in gradi di lavorare in perdita. Prospettiva che si sente sia nelle sempre più numerose assemblee di autotrasportatori, molte delle quali sorte spontaneamente, sia nei comunicati delle loro associazioni.
Il più recente è stato diramato la mattina del 7 marzo dalla Fiap, che ammonisce che “il tempo è scaduto” perché “la politica si sta rivelando troppo lenta”. E se non ci sono le condizioni economiche, prosegue la nota, le imprese valutano “seriamente di fermare i propri veicoli prima di mettere in repentaglio il proprio patrimonio aziendale o peggio si produca dei debiti difficilmente recuperabili”. L’associazione chiede innanzitutto un “temporaneo controllo amministrato del prezzo del gasolio per garantire la circolazione delle merci e soprattutto la distribuzione di medicinali e beni di primaria necessità”.