La principale associazione degli autotrasportatori francesi ha valutato i danni subiti dal trasporto merci su strada per i presidi attuati negli ultimi due mesi dai gilet gialli, che hanno bloccato migliaia di camion: il conto ammonta a due miliardi di euro, a fronte di un fatturato complessivo annuale di 53 miliardi. E avrebbe potuto essere superiore se i sindacati degli autisti non avessero sospeso uno sciopero contro una sentenza che avrebbe ridotto il loro pagamento degli straordinari (però rassicurati dal Governo che ciò non avverrà). Npnostante ciò, la Fntr afferma che a causa di tali perdite diverse aziende depositeranno i Bilanci in Tribunale.
Le perdite consistono nel fermo di veicoli e di autisti e nelle penali chieste dai committenti per i ritardi nelle consegne, ma anche paradossalmente dalla "apertura" dei caselli autostradali imposta dai manifestanti. In questo caso, infatti, chi non ha sistemi di tele-pedaggio non paga, ma chi li ha ed è stato registrato in entrata ma non in uscita, perché il sistema è stato messo fuori uso dai gilet gialli, paga il tragitto più lungo, indipendentemente da quello che ha affettivamente svolto. E proprio contro questa sovraffatturazione le associazioni hanno avviato una vertenza per chiederne l'annullamento, anche se la società autostradale Vinci ha dichiarato di non avere applicato questa penalizzazione nel caso delle proteste. La stessa Vinci sostiene che ogni giorno oltre 250 siti sono stati coinvolti nelle azioni dei dimostranti. La Fntr ritiene che le imprese più danneggiate sono quelle che operano in Occitania e nel Reno-Alpi, le due regioni maggiormente coinvolte nelle proteste.
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