L’Europa sta progressivamente chiudendo le frontiere alle persone, lasciando viaggiare le merci. Ma anche queste trovano difficoltà nel passare da uno Stato all’altro. Domenica 15 marzo 2020 la Germania ha annunciato che dalle 8.00 del 16 marzo chiuderà le frontiere con Francia, Svizzera, Austria e Danimarca, garantendo solo il transito delle merci e dei lavoratori pendolari. La Francia per ora non le chiude, ma ha annunciato che nei prossimi giorni ridurrà la frequenza di treni, autobus e aerei a lunga percorrenza. A mezzanotte del 15 marzo l'Austria limiterà i movimenti dei propri cittadini, seguendo l’esempio italiano e lo stesso farà la Repubblica Ceca.
Come abbiamo detto, gli Stati annunciano che le merci potranno transitare, ma qualcuno sta ponendo limiti anche in questo caso. La Slovenia ha prima bloccato tutti i veicoli stranieri in ingresso dall’Italia, poi ha cambiato disposizioni, facendo passare solo quelli che hanno carburante sufficiente per attraversare il Paese senza fermarsi. Chi può passare viaggia in convogli scortati dalla Polizia.
Le cronache rumene segnalano che il 15 marzo erano bloccati alla frontiera con l’Italia oltre trecento camion rumeni da 48 ore, senza rifornimento di cibo o acqua. Questi veicoli rientrano in Romania dopo un trasporto e quindi molti non hanno sufficiente carburante, mentre gli autisti hanno pochi viveri a bordo.
L’Ungheria non chiude completamente, ma impone ai veicoli industriali stranieri l’ingresso da pochi valichi di frontiera e il transito in alcuni corridoi autostradali. Però non possono entrare i veicoli industriali provenienti dall'Italia oppure che hanno transitato in Italia. A tale proposito, la ministra dei Trasporti italiana, Paola De Micheli, ha telefonato al primo ministro ungherese, László Palkovics di ritirare questo provvedimento.