Il 6 settembre 2018, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, ha incontrato i rappresentanti degli spedizionieri e dei terminalisti, il 7 settembre quelli dell'autotrasporto la mattina e quelli degli agenti marittimi e degli spedizionieri nel pomeriggio, mentre entro breve termine è previsto anche un incontro con i sindacati. Lo scopo è raccogliere le segnalazioni di problemi e le proposte di soluzioni, con l'obiettivo di presentare una richiesta dell'intero sistema genovese al Governo da inserire in un Decreto Legge sull'emergenza causata dal crollo del ponte Morandi. All'incontro era presente anche Giuseppe Bossa, il coordinatore dell'Osservatorio Logistica, Trasporto merci e Spedizioni di Genova, che ha portato le proposte elaborate nei giorni scorsi. Dopo averle elencate sinteticamente, Bossa le ha illustrate in modo più dettagliato.
"Una prima questione riguarda la sospensione o la riduzione dei pedaggi autostradali, che secondo noi va ampliata rispetto a quanto ha attuato la società Autostrade. Infatti, l'attuale perimetro di esenzione è troppo ristretto rispetto alle esigenze, perché non comprende l'intera cinta genovese, dove ci sono persone e merci che gravitano su Genova ogni giorno. Per esempio, oggi si pagano alcuni tratti di tale cinta, come per esempio Busalla-Bolzaneto, Genova-Arenzano, Genova-Nervi, fino ad arrivare a Masone. Chiediamo che tutto quello che lavora per Genova in senso orizzontale e verticale sia esentato dal pagamento". Per l'autotrasporto, Bossa spinge l'orizzonte ancora più avanti, arrivando a comprendere un ampio retroterra che può arrivare a Milano: "La soluzione migliore sarebbe una gratuità anche in questo caso, ma almeno chiediamo una riduzione percentuale che escluda dal pedaggio i tratti della cinta genovese gratuiti e con un sistema diretto,escludendo rimborsi a posteriori".
Un'altra questione dibattuta è una riduzione supplementare delle accise sul gasolio per compensare le maggiori percorrenze dei camion causate dall'interruzione dell'A10. In questo caso, l'applicazione è complessa. L'Osservatorio chiede una riduzione supplementare per tutte le imprese che hanno sede nell'area genovese, ma alcune associazioni dell'autotrasporto vogliono estenderla anche a quelle con sede fuori ma che portano i camion al porto, una situazione piuttosto frequente nell'autotrasporto di container. In questo caso la verifica potrebbe avvenire tramite il sistema telematico del porto Eport, che rileva e certifica i passaggi dei camion.
Altre forme di compensazione dei maggiori costi chieste dai rappresentanti dell'autotrasporto durante la riunione sono l'applicazione dei costi minimi d'esercizio usando i valori del ministero dei Trasporti, sgravi fiscali per gli autisti in più che gli autotrasportatori potrebbero usare come secondo autista o per svolgere l'attività anche di notte e un supplemento forfettario per ogni movimento per compensare i maggior i tempi di viaggio (causati dall'aumento delle ore di riposo degli autisti) richiesti dalle deviazioni. Una stima dell'Osservatorio sulla riduzione di produttività dei veicoli industriali mostra che a fronte dei 9000 km medi percorsi al mese da un veicolo per container, oggi se ne percorrono 7000.
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