Si avvicina rapidamente il 31 dicembre, termine ultimo del regime transitorio dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, e un accordo tra Bruxelles e Londra appare ancora lontano. E senza accordo, la Gran Bretagna sarà considerata un Paese extra-comunitario, quindi i veicoli industriali in ingresso e uscita dovranno espletare le pratiche doganali e i controlli di confine. Ne subirà le conseguenze la contea del Kent, dove sorge il porto di Dover, la principale porta del Paese per le merci provenienti dal continente. Un rapporto del Border and Protocol Delivery Group prevede che nella contea potranno stazionare per ore, ma anche per giorni, fino a settemila veicoli industriali contemporaneamente.
Una situazione che pone un grande problema per i servizi agli autisti, tanto che il quotidiano The Guardian afferma che il Kent potrebbe trasformarsi da “giardino dell’Inghilterra” a “gabinetto dell'Inghilterra”. In un articolo pubblicato il 12 novembre 2020, il giornale spiega che già oggi le principali strade e le piazzole di sosta della contea sono “cosparse di bottiglie piene d’urina e sacchetti con escrementi e che la situazione potrebbe peggiorare molto dopo il 31 dicembre”. Un fenomeno che colpisce in particolare l’autostrada A2. E il paradosso, aggiunge il quotidiano, è che il Kent ha votato con un’ampia percentuale di quasi l’80% per l’uscita dall’Unione Europea.
Una situazione aggravata dalla pandemia di Covid-19, che sta colpendo in modo duro l’isola. Per affrontare questo problema, il Governo britannico sta costruendo quattro grandi aree di sosta per veicoli industriali e ha annunciato di disseminare le strade con toilette portatili, ma difficilmente saranno pronte per gennaio 2021. Insomma, gli abitanti del Kent sono avvertiti e la responsabilità di ciò che accadrà non sarà certamente dei camionisti.