L’impennata del prezzo del gasolio avvenuta negli ultimi mesi del 2021 e proseguita a gennaio 2022 sta colpendo duramente l’autotrasporto. Per valutarne l’impatto concreto, l’Ufficio studi della Cga di Mestre ha svolto una ricerca sull’ultimo anno, partendo da un prezzo alla pompa di 1,35 euro al litro e arrivando a 1,65 euro. Ciò significa che il pieno di un veicolo industriale pesante è aumentato di 150 euro, con serbatoio di 500 litri. Con una percorrenza di 100mila chilometri l’anno e un consumo di un litro per 3,5 chilometri, la Cga ritiene che l’aumento costi alle imprese di autotrasporto 8591 euro in più l’anno per camion.
Questa stima, però, considera che le imprese di autotrasporto paghino effettivamente il gasolio al prezzo della pompa, mentre bisogna scorporare l’Iva (che viene detratta dalle imprese di autotrasporto) e lo sconto sulle accise, valido per i veicoli industriali con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate e con motore da Euro V in su. Rifacendo quindi la stima considerando questi due fattori, bisogna prendere i valori diffusi dal ministero Mims (ex Trasporti) per i costi d'esercizio dei veicoli industriali. Quello di gennaio 2021 era pari a 0,882 euro al litro che sono diventati 1,088 euro a dicembre dello stesso anno (il valore di gennaio 2022 non è stato ancora comunicato). Ciò significa una differenza di 0,206 euro al litro.
Applicando lo stesso schema della Cga – ossia una percorrenza di 100mila chilometri annui con consumo di 3,5 chilometri al litro – emerge un consumo nell’anno di 28.571 litri e quindi un aumento reale del costo del gasolio di 5586 euro per veicolo. È un valore comunque elevato, ma inferiore a quello stimato dalla Cga.