I dati relativi al cabotaggio stradale nel 2023 mostrano che il 43,7% di tutte le operazioni all'interno dell'Unione Europea è stato svolto dagli autotrasportatori polacchi, confermando il ruolo di primo piano della Polonia in quest’attività. Lo afferma una ricerca dell’ associazione rumena Untrr sui dati di Eurostat. Il tasso di penetrazione del cabotaggio è cresciuto nell’Unione dal 4,5% nel 2022 al 4,7%. La Germania ha registrato il tasso più elevato (10,5%), seguita da Austria, Lussemburgo e Belgio. In controtendenza, il Lussemburgo ha visto una significativa diminuzione, scendendo di 6,6 punti percentuali rispetto al 2022.
Non sorprende quindi che oltre la metà delle operazioni di cabotaggio europeo sono avvenute in Germania: il 54%, in aumento rispetto al 51,7% dell'anno precedente, con 26 miliardi di tonnellate-chilometro. La Francia è stata la seconda destinazione più importante, con il 23,2% del cabotaggio totale (11,1 miliardi di tonnellate-chilometro). Al terzo posto si colloca la Romania, che ha registrato una quota del 5,8% del cabotaggio UE, anche in questo caso in leggero aumento rispetto al 2022. Anche l'Italia ha avuto un ruolo nel cabotaggio, sebbene in misura inferiore, con 2,7 miliardi tonnellate-chilometri (pari al 5,5% del cabotaggio europeo).
Gli autotrasportatori polacchi hanno svolto tre quarti del cabotaggio in Germania e quelli lituani hanno svolto il 13,7% dell’attività in Germania e Francia. I vettori rumeni hanno avuto come principali mercati di cabotaggio Germania e Francia, rispettivamente con il 35,9% e il 22,5% del totale.
L'analisi delle prestazioni del cabotaggio in termini di tonnellate-chilometro ha mostrato una sostanziale stabilità nel 2023, con una lieve diminuzione a 48 miliardi tonnellate-chilometri, dopo il picco di 52,3 miliardi nel 2021. Tuttavia, alcune nazioni come la Lituania e la Repubblica Ceca hanno mostrato notevoli tassi di crescita dal 2019, rispettivamente del 5,9% e del 20,4% medio annuo, dimostrando il dinamismo del settore.