Dopo che il parlamento europeo ha approvato la nuova normativa sui pesi e dimensioni dei veicoli industriali – che in certi casi consente i trasporti internazionali di complessi veicolari con massa complessiva fino a 60 tonnellate e lunghezza fino a 25,25 metri - la Svizzera dovrà decidere se accogliere questi “gigaliner” sul loro territorio (cosa adesso vietata) perché potrebbe arrivare una richiesta in tal senso da Bruxelles. La Confederazione non è obbligata a farlo, in quanto fuori dall’Unione Europea, ma cerca di adeguarsi alle norme comunitarie. In questo caso, però potrebbe non farlo perché sono già sorte voci di opposizione a questa estensione di pesi e dimensioni.
Secondo quanto riferisce il sito web della Radiotelevisione Svizzera, si sta creando un fronte contrario al transito dei gigaliner sul territorio elvetico, formato organizzazioni ambientaliste (come l’Ustra) e operatori del trasporto (tra cui l’associazione dell'autotrasporto Astag). Queste realtà puntano sul fatto che l’accesso dei gigaliner in Svizzera richiederà modifiche alla normativa nazionale e agli accordi internazionali, con la possibilità d’impedirlo con un referendum. Secondo gli oppositori, l’infrastruttura stradale non è stata progettata per tali pesi e sarebbero necessarie costose opere di adeguamento di ponti, rampe d’accesso e rotatorie.