Gli autotrasportatori italiani sono obbligati a pagare ogni anno la quota d'iscrizione all'Albo, ma non hanno il diritto di sapere quali sono le entrate e le uscite dell'organismo, perché non esiste un bilancio ufficiale. E stiamo parlando di decine di milioni di euro l'anno. Lo rivela Trasportounito, l'associazione dell'autotrasporto che qualche settimana fa ha avviato la procedura di accesso agli atti proprio per conoscere le cifre dell'Albo.
In una nota, il segretario nazionale dell'associazione, Maurizio Longo, afferma che l'accesso agli atti è stato negato. La nota di Trasportounito riporta parte della risposta giunta dall'organismo: "il Comitato Centrale non ha un proprio bilancio preventivo né consuntivo (...) per cui bisogna fare riferimento al Rendiconto Generale dello Stato 2014 (due anni orsono) predisposti dalla Ragioneria Generale dello Stato".
Longo commenta che "in questo modo non solo viene vietato il diritto di accesso ai documenti (in totale negazione dello spirito della riforma), ma si ribadisce nei fatti che al cittadino o, nel caso specifico, agli autotrasportatori che sono direttamente interessati, è negato il diritto fondamentale a sapere come l'Albo spenda i soldi che arrivano nelle casse di questa istituzione, ormai palesemente inutile, attraverso i contributi pagati dagli autotrasportatori".
Secondo l'associazione, "il rifiuto dell'Albo allunga ombre allarmanti sulla gestione di questo soggetto pubblico, la cui utilità è per altro seriamente messa in discussione dall'esistenza del Registro Europeo Nazionale (REN) dell'autotrasporto, imposto da Bruxelles, di cui l'Albo nazionale è un'inefficiente e costosa duplicazione". E conclude: "Per altro i vertici di Trasportounito non fanno mistero del fatto che proprio Trasportounito non sia stato ammesso all'Albo stesso, perché non iscritta al Cnel, ovvero a un Ente del quale, per palese inutilità, era stata già decisa la cancellazione".
Il paradosso di questa vicenda è che la "scoperta" che l'Albo degli Autotrasportatori non può, o non vuole dire, quali sono gli introiti e, soprattutto, quali sono le sue voci di spesa arriva proprio durante il Forum della Pubblica Amministrazione, dove governanti (tra cui proprio il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, da cui dipende l'Albo degli autotrasportatori) e alti burocrati riversano un fiume di parole sulla necessità della trasparenza.
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