Le Dogane non mollano sulla vertenza aperta con alcune imprese di autotrasporto valtellinesi, che riforniscono i camion nella zona franca di Livigno utilizzando serbatoi supplementari montati sui camion. Gli autotrasportatori affermano di stare agendo in modo legittimo, perché non è obbligatoria l'omologazione dei serbatoi se più grandi di quelli segnati sul certificato d'origine del camion. A tale proposito, una sentenza della Corte di Giustizia Europea dell'11 settembre 2014, relativa a una causa simile in Germania, afferma che lo Stato non può chiedere la differenza dell'accisa sul gasolio acquistato in altro Paese comunitario, anche se il veicolo usa serbatoi diversi da quelli montati in fabbrica.
Ma neppure questo pronunciamento ha fermato i funzionari delle Dogane, che proseguono la procedura di pagamento delle sanzioni e che stanno inviando avvisi di pagamento a 120 aziende, per un importo totale di un milione di euro. Il senatore valtellinese Jonny Crosio (lega Nord) si sta occupando da tempo della questione con interrogazioni parlamenti e chiedendo un intervento di chiarimento da parte del Governo. Ma senza successo, quindi prosegue la vertenza legale, con le Dogane che inviano avvisi di pagamento e gli autotrasportatori che avviano i ricorsi. Le sanzioni si basano su una rilevazione della Guardia di Finanza svolta tra il 2009 e il 2012, che ha valutato un milione di litri di gasolio acquistati a Livigno.
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