L'ampia indagine della Guardia di Finanza che nei mesi scorsi ha coinvolto numerose imprese di autotrasporto valtellinesi, alcune delle quali sono state sanzionate per non avere l'autorizzazione per l'installazione di distribuzione di gasolio aziendali, ha scatenato un caso nazionale. Infatti, i Finanzieri hanno contestato alle imprese che non avevano l'autorizzazione anche la legittimità della compensazione sul credito d'imposta sulle accise per il gasolio contenuto nelle cisterne ritenute irregolari, moltiplicando quindi le sanzioni.
All'inizio di agosto 2017, Conftrasporto annuncia che tale compensazione potrebbe essere ritenuta sempre illegittima e contesta tale interpretazione: "Si tratta infatti di profili distinti che pur determinando un illecito amministrativo non possono e non devono inficiare il diritto dell'impresa a beneficiare del credito. Le imprese coinvolte da tale errata interpretazione rischiano di chiudere l'attività a causa delle ingenti somme che sarebbero costrette a restituire", scrive la confederazione in una nota.
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