A metà febbraio 2024, le Autorità bulgare hanno deciso di bloccare per sette giorni al confine con la Romania tutti i camion rumeni carichi di merce diretti in Austria. Questa pratica, segnalata dall'Unione Nazionale dei Trasportatori Stradali della Romania, ha sollevato preoccupazioni significative per le implicazioni sul commercio e sulla logistica tra i due Paesi. Quindi, l’Untrr ha lanciato un appello urgente al primo ministro della Romania, al ministro dei Trasporti, al ministro degli Affari Esteri e all'ambasciatore di Romania a Sofia per intervenire contro quella che descrive come una misura discriminatoria e abusiva da parte delle autorità bulgare.
Queste ultime hanno intensificato i controlli alle frontiere terrestri, specialmente per le merci in transito da e verso l'Austria, seguendo un accordo con il Paese alpino per rafforzare la sorveglianza in vista dell'adesione allo spazio Schengen. Perciò, i tempi di attesa al confine hanno registrato un peggioramento significativo dall'inizio dell'anno, con camionisti costretti a fermarsi per giorni a causa dei lunghi controlli. In particolare, al valico di Ruse, i trasportatori denunciano ritardi di sette giorni, senza ricevere comunicazioni ufficiali o giustificazioni scritte per tali ritardi.
La situazione è aggravata dalla gestione del nuovo sistema di coda virtuale alla frontiera introdotto dalle autorità bulgare: Secondo l’associazione rumena, questo sistema è gestito male da un operatore privato, Tir Parking Ruse, perchè i vettori provenienti dalla Romania pagherebbero molto più elevate rispetto ai colleghi bulgari e affronterebbero tempi di attesa superiori per attraversare il confine.
L'Untrr denuncia un conflitto di interessi nell'assegnazione della gestione della coda virtuale a Tir Parking Ruse, che controlla anche la maggior parte dei parcheggi per camion a Ruse. Questa situazione porterebbe una discriminazione sistematica nei confronti dei trasportatori rumeni, con un impatto negativo sui tempi di consegna e sulle operazioni commerciali. In assenza di soluzioni rapide, i trasportatori rumeni propongono di separare il processo di adesione di Romania e Bulgaria allo spazio Schengen, data l'estrema lentezza dei controlli al confine che durante l'estate hanno raggiunto le 72 ore.