Le conseguenze economiche della guerra russo-ucraina stanno agitando il settore europeo dei trasporti, a causa dell’aumento dell’inflazione. Hanno cominciato a scioperare i portuali britannici e tedeschi, ma anche i piloti tedeschi e i ferrovieri britannici e belgi e in ottobre sono previsti fermi sempre in Gran Bretagna e in Francia.
In realtà, il trasporto francese già soffre dello sciopero dei lavoratori delle raffinerie e dei depositi petroliferi, che sta causando la chiusura di numerosi distributori di carburante. Quattro associazioni dell’autotrasporto (Fntr, Otre, Tlf e Fntv) hanno incontrato il 7 settembre 2022 il ministro dei Trasporti, che ha assicurato loro di sbloccare le scorte strategiche per il trasporto di merci e persone.
Ma lo stesso settore dell’autotrasporto francese potrebbe essere interessato fermi causati dallo sciopero degli autisti indetto dal sindacato FO Transport dal 17 al 23 ottobre 2022 per chiedere un aumento delle retribuzioni “immediato e significativo” e migliori condizioni di lavoro.
Sulla questione si è espressa la federazione dei sindacati dei trasporti europei Etf, affermando che “i lavoratori dei trasporti sono determinati a ottenere ciò che spetta loro: migliori condizioni di lavoro e retribuzioni eque per far fronte alla crisi del costo della vita”. Il rifiuto delle aziende agli aumenti, aggiunge l’Etf, non solo causa gli scioperi, ma porta anche alla carenza di personale nell’intero settore.
La segretaria generale Livia Spera afferma che”l'industria dei trasporti è in fiamme e i lavoratori continueranno a scioperare e persino a lasciare il settore se necessario. Quindi, non è un problema di carenza di lavoratori, come molti sostengono. È un problema di aziende che non rispettano, sfruttano e sottopagano i lavoratori dei trasporti. L'unica soluzione è impegnarsi con i sindacati dei lavoratori in una contrattazione collettiva costruttiva e fornire posti di lavoro che consentano ai lavoratori di vivere, non solo di sopravvivere".