Potrebbe essere l’ultima tappa del lungo e tortuoso cammino per l’approvazione in sede comunitaria del Primo Pacchetto Mobilità ossia la riforma dell’autotrasporto internazionale proposta ben tre anni dalla Commissione Europea e poi approvata, con modifiche, anche dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa. Ma proprio le modifiche uscite dalla mediazione tra questi due ultimi organismi richiede una seconda approvazione da parte dell’Europarlamento. L’iter è iniziato il 28 aprile con tre relazioni nella Commissione Trasporti (Tran).
Il Primo Pacchetto mobilità è formato da tre diverse norme. Katerina Konecna (della Repubblica Ceca) ha illustrato la Direttiva sul distacco transnazionale degli autisti, Henna Virkkunen (della Finlandia) ha spiegato le modifiche al Regolamento 561/2006 sui periodi di guida e riposo degli autisti e Ismail Ertug ha illustrato la modifica dei Regolamenti 1071/2009 e 1072/2009 sull’accesso alla professione e al mercato da parte delle imprese. I tre relatori hanno chiesto alla Commissione di non perdere ulteriore tempo e approvare l’intero Pacchetto senza emendamenti.
Anche la Commissione Europea ha voce in capitolo e subito dopo l'approvazione del testo uscito dalla prima lettura dell’Europarlamento anche da parte del Consiglio d’Europa aveva avanzato qualche dubbio, soprattutto sulla compatibilità di alcune norme (come quelle sul cabotaggio terrestre) con la politica ambientale europea. Ma la direttrice dei Trasporti terrestri della Commissione, Elizabeth Werner, ha annunciato l’approvazione del testo.
Ma la strada del Primo Pacchetto Mobilità non è spianata, perché l’Europarlamento è spaccato non tanto a livello di partiti, ma su quello dei Paesi. La maggior parte dei quelli orientali è contraria ad alcuni provvedimenti ed è probabile che presentino emendamenti che, se approvati, rallenteranno ancora il percorso di approvazione. Hanno tempo fino al 12 maggio, poi l’8 giugno il Pacchetto sarà votato dalla Commissione e infine andrà in Aula a luglio.