Il prezzo del greggio potrebbe crollare fino a venti dollari al barile. È la previsione di Ed Morse, responsabile degli analisti per le materie prime di Citigroup. La sua è una stima autorevole, visto che lo scorso dicembre aveva previsto la discesa sotto i trenta euro, evento accaduto oggi. I principali Paesi estrattori cercano di affrontare questa crisi che è stata scatenata da alcuni di loro e l'Opec ha anticipato a marzo la riunione programmata per giugno. L'obiettivo è concordare una riduzione delle quote di produzione - anche con Paesi che non aderiscono all'organizzazione, come la Russia – per alzare il prezzo del barile.
In Italia, intanto, il prezzo alla pompa del gasolio rilevato dal Quotidiano Energia è calato anche il 12 gennaio tra uno e due centesimi al litro e l'Osservatorio del ministero per lo Sviluppo Economico fornisce il dato medio negli impianti self service tra 1,236 a 1,279 euro al litro. Ma sono valori ancora elevati, denunciano le associazioni dei consumatori Federconsumatori e Adusbef, secondo cui il prezzo dei carburanti è di almeno sei centesimi sopra il livello del 2009, quando il barile costava 31 dollari. La causa di tale differenza starebbe nel diverso cambio tra dollaro ed euro, nell'aumento delle accise e dell'Iva. Perciò, le associazioni chiedono al Governo la riduzione delle accise.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!