Il Polska Izba Spedycji i Logistyki (Pisil), ovvero l’ente governativo polacco che rappresenta il settore delle spedizioni, si è rivolto al ministero delle Infrastrutture e all'Ispettorato generale dei trasporti su strada con l'iniziativa di creare un piano nazionale per la crescita del settore dell'autotrasporto. L'iniziativa è firmata dal presidente e dal vicepresidente del Consiglio dell’ente, Marek Tarczyński e Jarosław Domin.
Il programma punta a migliorare l'economia e e ridurre l’impatto ambientale del trasporto su strada, rendendo i vettori polacchi più flessibili e più competitivi sul mercato europeo, in particolare dopo l'aumento dei costi legati al Pacchetto Mobilità. La manovra interesserà importanti vie di comunicazione nord-sud, in particolare da Szczecin e Świnoujście, il confine meridionale dello stato ma anche quelle est-ovest che si sviluppano tra Germania e Bielorussia.
Il Pisil ha sottolineato i vantaggi legati all'implementazione di provvedimenti che porterebbero a miglioramenti economici, ecologici, infrastrutturali e di sicurezza e che ridurrebbero il divario con altri Paesi dell'UE che hanno già attuato simili provvedimenti sul loro territorio. Svezia e Finlandia, per esempio, hanno infatti già omologato la circolazione di semirimorchi Hcv/ Hct per una lunghezza totale di 34 metri e con un peso totale di 74 tonnellate, riducendo la competitività dei vettori polacchi.
Il programma è stato studiato e suddiviso in quattro fasi e, se promulgato, verrà sviluppato e implementato nei prossimi dieci anni. La prima fase dovrebbe permettere, su una rete stradale selezionata, il transito di veicoli di lunghezza totale pari a 25,25 metri e con un peso massimo consentito aumentato fino a 48 tonnellate. Il piano prevede un periodo di prova di 2-4 anni che consentirebbe la raccolta di dati sui consumi di carburante, sulle emissioni, sull'usura stradale e l'impatto sulle infrastrutture ma anche sui risparmi in termini di costi del personale e del materiale rotabile. A questa fase parteciperebbero 10-20 vettori con un numero massimo di autoarticolati ciascuno.
Nella seconda fase, in caso di risultati positivi registrati nella prima, il piano prevede di aumentare il peso lordo massimo consentito fino a 52-56 tonnellate per il traffico stradale e fino a 56-60 tonnellate per il combinato. In questa fase il numero dei vettori potrà aumentare fino a cinquanta e il numero dei veicoli da essi controllati fino a 75 mentre, qualora il peso massimo consentito rimarrebbe a 48 ton, il numero di vettori potrà aumentare fino a sessanta, con oltre mille veicoli coinvolti. In questa fase saranno ancora controllati i consumi e sarà posta ulteriore attenzione al controllo dell'usura stradale e delle infrastrutture, intervenendo dove necessario con opere di rafforzamento e ammodernamento.
Solo nella fase successiva, la terza, questa volta dopo un massimo di 2-4 anni, sarà consentito un ulteriore aumento del peso totale consentito, questa volta fino a 60 tonnellate (salvo problemi o imprevisti significativi). Il controllo dell'impatto dei parametri sull'abrasione stradale rimarrà estremamente importante anche in questa fase, anche se le infrastrutture quali ponti, viadotti o intersezioni dovrebbero già essere state modernizzate nella fase precedente.
La quarta fase rappresenta la parte conclusiva del piano e potrà essere operativa dopo circa dieci anni dall'inizio dell'implementazione della manovra. A questo punto gli studi saranno terminati e si potrà dare il via libera definitivo alla circolazione su territorio polacco di veicoli con peso e lunghezza superiori a quelli attuali. La soluzione presentata al Parlamento polacco potrebbe portare a numerosi vantaggi sia per i vettori che per i committenti e soprattutto per l’ambiente. L’ipotesi è che veicoli ottimizzati con peso e lunghezza maggiorati potrebbero essere una valida soluzione per diminuire il numero dei veicolo e combattere la carenza di autisti.
Marco Martinelli