Il 17 marzo 2022 le associazioni dell’autotrasporto e la viceministra del Mims (ex Trasporti) hanno firmato il protocollo d’intesa sulle regole per il settore, ma il documento non è stato diffuso ufficialmente. La redazione di TrasportoEuropa è riuscita a ottenerlo, così da poter descrivere i contenuti in modo più dettagliato rispetto al comunicato ministeriale. Ricordiamo che questo protocollo riguarda solamente la parte normativa dell’accordo, lasciando la questione del prezzo del gasolio a un Decreto che dovrebbe uscire dal Consiglio dei ministri del 18 marzo.
Dopo avere riscontrato la “grave difficoltà delle imprese di autotrasporto” e che “sono in corso agitazioni spontanee del settore dell’autotrasporto con il concreto rischio di un fermo nazionale”, si leggono alcune considerazioni generali, seguite dai punti dell’intesa. Il primo punto conferma lo stanziamento strutturale di 240 milioni per il settore, indicando anche la suddivisione: 70 milioni per la deduzione forfettaria delle spese non documentate, 140 milioni per la riduzione compensata dei pedaggi autostradali, 5 milioni per la formazione, 25 milioni per gli investimenti. Il testo precisa che il relativo Decreto interministeriale è stato firmato dai ministri del Mims e dell’Economia.
Il secondo punto “dà atto al Governo” di avere inserito nel Decreto Legge numero 17 del 1° marzo 2022 uno stanziamento per l’autotrasporto di 79,6 milioni di euro e ne illustra la ripartizione: 10 milioni per la riduzione dei pedaggi autostradali, 5 milioni per la deduzione forfettaria delle spese non documentate alle imprese artigiane, 29,6 milioni per il credito d’imposta pari al 15% sull'acquisto di AdBlue (ma solo per i veicoli Euro VId), 25 milioni per il credito d’imposta pari al 20% sull’acquisto di gas naturale liquefatto per i veicoli industriali. Queste risorse si aggiungono a quelle strutturali.
Il terzo punto riguarda la clausola sull’adeguamento del costo del carburante nei contratti scritti, ma in questo caso si tratta di un impegno perché il protocollo dice che “verrà promossa a livello normativo ogni soluzione per il rafforzamento e la redazione del contratto in forma scritta prevedendo quale elemento essenziale del contratto la clausola di adeguamento”. Per i contratti non scritti, questo punto stabilisce che sarà modificato l’articolo 6 del Decreto Legislativo 286/2005 per considerare in questi casi i valori indicativi dei costi di riferimento dell’autotrasporto, che il ministero Mims s’impegna ad aggiornare ogni tre mesi.
Il quarto punto parla dei tempi di pagamento e anche in questo caso è un impegno: “Verrà promossa sul piano normativo ogni soluzione per rafforzare la disposizione di cui al comma 15 dell’articolo 83-bis del Decreto Legge 112/2008, garantendo controlli sul rispetto dei tempi di pagamento dei contratti di trasporto, anche mediante il coinvolgimento dell’Autorità Garante per la Concorrenza del Mercato e del Comitato Centrale per l’Albo Nazionale degli Autotrasportatori”.
Il quinto punto è il più articolato e parla dell’attuazione del Regolamento UE 1055/2020 relativo al Primo Pacchetto Mobilità. Qua il ministero s’impegna a far rispettare i requisiti di accesso alle imprese di che effettuano trasporti di collettame mediante raggruppamento di più partite e spedizioni ciascuna di peso non superiore a 50 quintali. Sarà istituito un fondo per favorire la crescita della dimensione aziendale, anche mediante contributi per gli autotrasportatori monoveicolari che escono dal mercato, con contributi proporzionati alla massa complessiva dei veicoli con si esercita l’attività (da 5000 a 10mila euro forfettari). Il testo prevede la possibilità di conseguire senza esame l’idoneità professionale per svolgere trasporti internazionali a chi dimostra di averlo fatto per dieci anni precedenti al 20 agosto 2020. C’è anche la possibilità di un esame semplificato senza corso propedeutico per conseguire l'identità all’esercizio dell’attività con veicoli fino a 3,5 tonnellate per chi al 20 agosto 2020 ha conseguito l'attestato di frequenza al corso di formazione preliminare. Infine il ministero s’impegna ad aprire un dialogo con la Commissione Europea sulla necessità di avere almeno un veicolo di categoria ecologica più recente al fine di accedere alla professione.
Il sesto punto riguarda l’esonero del contributo all’Autorità di Regolazione dei Trasporti per il 2022, cercando la relativa soluzione normativa. Il settimo punto riguarda i tempi di carico e scarico, anche se in modo piuttosto generico, perché l’impegno è solo di proseguire il confronto con la committenza e le associazioni dei vettori per rivedere le attuali regole. Anche per il marebonus e il ferrobonus il testo è generico, perché dice che “proseguiranno le interlocuzioni con la Commissione Europea per definire un nuovo progetto”. Lo scopo è dare i contributi direttamente alle imprese di autotrasporto. Gli ultimi due punti, telegrafici, affermano che “saranno accelerate tutte le procedure di pagamento degli incentivi e dei contributi dovuti” e che “il ministero s’impegna a proseguire le azioni a tutela del settore per l’attraversamento del Brennero”.
SCARICA IL PDF DEL PROTOCOLLO D’INTESA SULL’AUTOTRASPORTO DEL 17 MARZO 2022