Dopo la proclamazione del fermo dell’autotrasporto per il 4 aprile da parte di Unatras, la viceministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova ha convocato al volo le associazioni a un incontro per il 17 marzo. Probabilmente illustrerà le misure che il Governo sta prendendo per affrontare l’aumento del prezzo dei carburanti che, secondo alcune anticipazioni, dovrebbero consistere in una riduzione (pare di 15 centesimi) per tutti e di provvedimenti specifici per gli autotrasportatori.
Intanto l’associazione confindustriale Anita ha dichiarato di non aderire al fermo di Unatras, considerando “sostanzialmente positivo” il protocollo proposto dal ministero, anche se, aggiunge il presidente Thomas Baumgartner “occorrerà valutare attentamente come i vari punti saranno concretamente tradotti in termini normativi”. Egli riconosce che la vera emergenza è quella del gasolio perché “gli aumenti dei costi registrati negli ultimi giorni sono fuori controllo”.
Secondo le stime di Anita, un pieno di gasolio per un camion costa il 16 marzo 700 euro in più rispetto a dicembre 2021: “Il Governo deve innanzitutto verificare quanto questo aumento sia giustificato e intervenire prontamente laddove fossero accertate manovre speculative da parte delle compagnie petrolifere”, afferma Baumgartner, chiedendo interventi specifici per l’autotrasporto. “Nei giorni scorsi abbiamo invitato le nostre imprese alla puntuale applicazione della clausola di adeguamento del costo del carburante, in vigore per legge dal 2008 e ancora oggi l’abbiamo ricordata agli imprenditori, perché così come avviene in tutti i settori, l’incremento di costi che non dipendono dalla volontà o dall’efficienza dell’impresa, come nel caso del gasolio, siano recuperati dal mercato”.
Sull’opposizione al fermo di Unatras del 4 aprile, il presidente di Anita conclude che “non crediamo che un fermo dei servizi risolva i problemi dell’autotrasporto. Il nostro peso lo dobbiamo far valere con la forza della ragione e non con azioni di protesta che rischiano di mettere le imprese e l’intero Paese in difficoltà ben più serie di quelle che stiamo vivendo e anche per rispetto alle risposte positive che arrivano da una parte della committenza”.