Anche l’autotrasporto francese ribolle per l’aumento del prezzo del gasolio. Nonostante possano applicare il sovrapprezzo sul carburante nelle fatture di trasporto, i vettori sono in affanno a causa del continuo aumento alla pompa. L’associazione Fntr ha scritto al Primo ministro Jean Castex sostenendo che “le imprese sono prosciugate, le casse vuote e le prospettive molto cupe” e che gli aumenti “stanno facendo dubitare molti trasportatori della loro capacità di continuare a svolgere l’attività senza lavorare in perdita”. Perciò “i fallimenti delle imprese di moltiplicheranno”. L’associazione chiede un incontro urgente con i ministeri dell’Economia e dei Trasporti per stabilire misure di sostegno economico “forti e immediate”. Tra queste vi sono esenzioni dalle imposte e dagli oneri sociali e bonus per l’inflazione basati sul fatturato o chilometraggio percorso.
Mentre le associazioni cercano un dialogo col Governo, alcuni autotrasportatori hanno avviato presidi sulle strade. Sono stati organizzati in diverse assemblee avvenute nel fine settimana, molte delle quali autoconvocate oppure indette dalle sezioni locali delle associazioni. Le richieste emerse in queste riunioni sono varie e comprendono l’istituzione del gasolio professionale o congelamento di alcune imposte, come la Ticpe, che è la tassa sul consumo di prodotti energetici. Richieste finora respinte da Parigi.
Già sabato 12 marzo sono apparse le prime conseguenze di queste riunioni, come manifestazioni di camion lumaca sulle autostrade A1 e A15, nella parte settentrionale del Paese, che hanno causato lunghe file di autoveicoli. Il 14 marzo è previsto un presidio davanti alla Prefettura di Rennes. A tali richieste, il Governo francese ha dato una prima risposta, annunciando uno sconto sul diesel di 15 centesimi a litro, che durerà quattro mesi partendo dal 1° aprile. Che però non basterà per affrontare la crisi dell’autotrasporto.