La riunione del 15 marzo 2022 tra le associazioni dell’autotrasporto e la viceministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova avrebbe dovuto essere, secondo Unatras, “decisiva”. Ma non ha soddisfatto le attese della categoria, anzi le ritiene esplicitamente “insufficienti”, al punto che il 16 marzo l’unione dell’autotrasporto ha proclamato il fermo nazionale dei servizi dal 4 aprile.
Nella nota che annuncia il fermo, Unatras afferma che “gli autotrasportatori necessitano di provvedimenti concreti e certi”, ma “non è previsto nulla di tutto questo”. Neppure il protocollo redatto al Mims e presentato il 15 marzo è ritenuto sufficiente perché “le ipotesi di soluzioni, pur apprezzabili, non sono ancora concretizzate in norme, ma restano mere manifestazioni di volontà”.
L’insoddisfazione emerge soprattutto sulla questione degli aumenti del prezzo del gasolio, fenomeno aggravato da una speculazione denunciata dallo stesso ministro Cingolani. Su questo tema il ministero Mims non ha competenza, ma deve intervenire l’intero Governo. “Unatras ritiene quindi necessario un interessamento diretto della Presidenza del Consiglio al fine di individuare le soluzioni possibili che producano un tetto massimo del prezzo dei prodotti energetici, come avvenuto in altri settori produttivi ed energivori”.
Dichiarando che “è finito il tempo degli annunci”, Unatras conclude che il fermo del 4 aprile si potrà evitare sono con “provvedimenti concreti”. L’unione conferma anche le manifestazioni territoriali già programmate per sabato 19 marzo.
K44 sta affrontando la crisi dell'autotrasporto. Vi riproponiamo un podcast con l’intervento dei Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, e un videocast con gli interventi di Carlotta Caponi, segretario nazionale della storica Fai-Conftrasporto, Maurizio Longo, segretario di Trasportounito e di Sergio Grujic, rappresentante dell’associazione autonoma Agora 2.0.