Da oltre un mese, numerosi autotrasportatori russi protestano contro Platon, ossia il nuovo pedaggio per veicoli pesanti sopra le 12 tonnellate che è imposto lungo le strade federali russe da metà novembre. Le proteste sono scaturite in una manifestazione di camion intorno a Mosca avvenuta il 4 dicembre, che ha causato disagi sulla principale tangenziale della città, e proseguono ancora a macchia di leopardo in Russia. Secondo Rosavtodor, l'agenzia stradale russa, il pedaggio serve per compensare i danni causati alle strade dai veicoli pesanti.
La rivolta è scatenata soprattutto dalle piccole imprese di autotrasporto, che dichiarano di non potere affrontare costi aggiuntivi. Inoltre, nei primi giorni di applicazione del Platon, il sistema di pagamento telematico ha causato inconvenienti, per esempio addebitando somme maggiori alla percorrenza svolta.
In Russia, i mass media hanno cercato d'ignorare la protesta degli autotrasportatori, che viene minimizzata dalle Autorità. Il responsabile di Rosavtodor, Roman Starovojt, ha dichiarato in un'intervista al portale RBK che la maggioranza dei camionisti accetta senza discutere la nuova tassa e che protesta non più dell'1% dei lavoratori del settore. Secondo Starovojt, attualmente al sistema sono registrati più dei due terzi dei camion di peso superiore alle 12 tonnellate.
Starovojt ha precisato che il Governo non intende tornare indietro su Platon e oggi lo ha confermato lo stesso Putin, rispondendo a una domanda nella conferenza stampa di fine anno. Secondo quanto riferisce il portale Russia Beyond the Headlines, il presidente ha affermato che in tutti i comparti del trasporto le imprese pagano anche l'utilizzo delle infrastrutture e che ora sulla strada ciò avviene solo in parte. Egli ha aggiunto che non è possibile risolvere il problema dei trasporti pubblici nelle grandi città senza costruire strade a pedaggio.
Lo stesso portale riporta l'opinione del politologo Aleksei Makarkin, vice-presidente del Centro per le tecnologie politiche, secondo cui il Governo riuscirà a isolare gli autotrasportatori che protestano senza concedere loro più di quanto abbia fatto finora, ossia una riduzione del pedaggio e delle sanzioni. Makarkin spiega che il Governo punta a dividere la categoria, separando i piccoli autotrasportatori dalle grandi imprese, che non stanno attuando alcuna forma di protesta.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!