Lo stabilimento siderurgico di Taranto ha cambiato proprietà e denominazione – Ilva, ArcelorMittal e ora Acciaierie d’Italia – ma resta cronico il problema del pagamento delle fatture arretrate, che da anni colpisce anche l’autotrasporto. E periodicamente si riaccende la protesta degli autotrasportatori. L’evento più recente è avvenuto il 2 gennaio 2024 con un sit-in davanti ai cancelli della portineria C dello stabilimento pugliese, organizzato da Casartigiani Taranto, Aigi e Confapi Industria.
Secondo Giacinto Fallone, responsabile del settore Autotrasporto di Casartigiani Taranto, la società non paga da settembre e ciò sta compromettendo l’esistenza di numerose imprese di autotrasporto tarantine, che già ora non riescono a pagare gli stipendi ai dipendenti. Le associazioni chiedono il pagamento a 45 giorni dall’emissione della fattura, con un massimo di 60 giorni.
L’8 gennaio 2024 è programmato un incontro tra rappresentanti del Governo e vertici dell’acciaieria, da cui potrebbe dipendere il futuro dello stabilimento e quindi dell’intero indotto, autotrasporto compreso. Fabio Greco, presidente di Agi, ha annunciato che se l’8 gennaio non si sbloccherà la situazione, le imprese dell’indotto avvieranno la cassa integrazione.