Dal primo aprile, tutti i veicoli con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate che viaggiano sulle strade del Belgio devono avere a bordo l'apparecchio Obu per pagare il pedaggio telematico, che sostituisce la vignetta forfettaria con un pagamento chilometrico. In teoria, attrezzarsi è semplice: dopo avere pagato una cauzione di 135 euro, l'autotrasportatore monta l'apparecchio in cabina e può pagare tramite la registrazione del veicolo sul portale web di Satellic. L'Obu rileva automaticamente il percorso e stabilisce la cifra da pagare sulla base non solo del chilometraggio, ma anche del tipo di strada, della categoria Euro del camion e del suo peso complessivo.
In realtà, a meno di 24 ore dall'entrata in vigore del nuovo pedaggio si registrano gravi inconvenienti sulla distribuzione degli apparecchi Obu, che sono necessari per viaggiare in Belgio. L'associazione belga Comeos ha denunciato che il sistema non ancora tecnicamente a punto, oltre a essere costoso e non avere alcun impatto sulla mobilità.
Il primo momento di caos è previsto già per la mattina del 1° aprile, quando centinaia di autisti faranno la fila ai distributori automatici di Obu, situati presso le frontiere del Belgio. Sempre che i distributori siano adeguatamente riforniti. Diverse aziende di autotrasporto europee hanno ordinato gli Obu sul web già da settimane, senza ricevere nulla. La Febetra sostiene addirittura che finora sei aziende su dieci hanno avuto problemi nell'adeguarsi al nuovo sistema, mentre la francese FNTR sostiene che su 10mila veicoli francesi interessati, 3000 non sono riusciti a trovare un apparecchio.
I problemi non riguardano solo la possibilità di ottenere l'Obu, ma anche i suoi malfunzionamenti e per le carenze del call center di Satellic. È stato per esempio rilevato che se il camion percorre una strada normale parallela a un'autostrada, il sistema gli fa pagare il pedaggio (più caro) dell'autostrada. Per questi motivi, le stesse associazioni belghe, ma anche quelle francesi e spagnole, hanno chiesto un rinvio del provvedimento, ma finora senza successo. Se non ci saranno rinvii o un periodo di tolleranza, dal 1° aprile i veicoli senza Obu, o con apparecchio non funzionante, rischiano fino a mille euro di multa.
Oltre alle inefficienze, gli autotrasportatori sono contrari all'introduzione del pedaggio perché aumenterebbe i costi del trasporto dell'otto percento (secondo l'Unité Professionnelle du Transport et de la Logistique), mentre Comeos stima che il provvedimento costerà, solo nella logistica alimentare, fino a 170 milioni di euro in più. Inoltre, il pedaggio può favorire l'utilizzo di veicoli con massa complessiva inferiore a 3,5 tonnellate, molti dei quali hanno targa dell'Est perché sono esenti dai limiti al cabotaggio stradale. Il paradosso è che l'uso di tanti veicoli leggeri al posto di un minor numero di pesanti aumenta l'intasamento delle strade e l'inquinamento dell'aria, proprio i due fenomeni che il pedaggio intende contrastare.
Oltre al rinvio, le associazioni hanno avanzato proposte per migliorare il sistema. Comeos propone di attivare, dal 1° aprile 2017, un sistema migliore, che calcoli il pedaggio anche sulla base dell'ora di percorrenza delle strade, con l'obiettivo incentivare il passaggio dei veicoli pesanti nei periodi di minor traffico, quando il pedaggio potrebbe essere ridotto.
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