L’annuncio della riduzione dal 2025 a una sola corsia della circolazione sul ponte austriaco Luegbrücke dell’autostrada A13 (lungo l’asse del Brennero) ha spinto diverse associazioni imprenditoriali a richiedere che il Governo italiano si mobiliti contro gli ostacoli posti da Vienna al transito dei veicoli industriali. Esce da questo coro la voce di Cinzia Franchini, presidente di Ruote Libere, che sulla questione del Brennero rileva che “a quasi due anni dall'insediamento del ministro Salvini, nulla è cambiato per il settore dell'autotrasporto e si continua vanamente a parlare delle stesse cose".
Franchini aggiunge che mentre il Governo italiano chiede a un Paese straniero di tenere aperta la propria autostrada al traffico merci dall'Italia, “dimentica che sul nostro territorio nazionale diversi tratti delle autostrade di notte sono ciclicamente chiusi dalle 22.00 alle 6.00 del mattino”. La presidente di Ruote Libere cita alcuni casi concreti: “tratto chiuso tra Sasso Marconi e Bivio A1/Racc. A14 BO Casalecchio dalle ore 22.00 alle ore 06.00 dal giorno 04/07/2024 al giorno 05/07/2024; tratto chiuso tra Aglio km 255 e Bivio A1-Variante dalle ore 21.00 alle ore 06.00 dal giorno 04/07/2024 al giorno 05/07/2024 per lavori; Badia in entrata è chiuso al traffico dalle ore 21.00 alle ore 06.00 dal giorno 04/07/2024 al giorno 05/07/2024 verso Bologna per lavori; tratto chiuso tra Modena Nord e Modena sud dalle ore 22.00 alle ore 06.00 dal giorno 04/07/2024 al giorno 05/07/2024 per lavori”.
Insomma, “mentre ci si occupa del tema Brennero con risultati nulli, i veri problemi si fanno sempre più pressanti”. Tra questi problemi, Franchini mette anche il costo dei pedaggi autostradali, che stanno continuamente aumentando. Insomma, “una vera e propria via crucis per gli autotrasportatori, resa, come sempre, ulteriormente complicata dall'aumento dei vacanzieri e con il nodo dei rimborsi pedaggi paralizzato, per non scontentare i potentati che ben conosciamo. Difficile immaginare uno scenario peggiore, eppure tutto questo avviene con il beneplacito delle associazioni, evidentemente incapaci di rappresentare la sofferenza delle imprese".