Il Transpotec 2017 di Verona ha dedicato un convegno sul Progetto 18, promosso dall'associazione dei costruttori italiani di veicoli. La prima fase prevedeva quindici autorizzazioni emesse dal ministero dei Trasporti per svolgere regolari trasporti su strada con autoarticolati lunghi 18 metri, da cui il nome, invece dei consueti 16,50 metri. L'obiettivo della sperimentazione è verificare se e quanto una maggiore portata utile, in termini di spazio, può ridurre il numero dei camion sulle strade e, quindi, i consumi di gasolio e l'inquinamento. Ora si apre una seconda fase sperimentale, che porta il numero degli autoarticolati a trecento, ampliando anche le tipologie d'allestimento, tra cui centinati, furgonati, frigoriferi e bisarche.
La Smet è tra le prime aziende di autotrasporto che hanno aderito al Progetto 18 ed è quella che oggi ha la maggior parte delle autorizzazioni rilasciate dal ministero dei Trasporti per veicoli centinati. Il suo amministratore delegato, Domenico De Rosa, ha dichiarato durante il convegno di Verona che "il Progetto 18 è d'importanza fondamentale nell'ottica di uno sviluppo sostenibile e produttivo del trasporto su strada. Ci auguriamo che a questa seconda fase sperimentale, attualmente in corso, possa seguire al più presto una terza fase ancora più incisiva, con un numero di licenze per veicoli di dimensioni straordinarie superiore alle attuali trecento, più vicino ai grandi numeri già sperimentati con successo in altri Paesi europei".
Nell'ambito dell'autotrasporto sostenibile, la Smet utilizza anche trattori stradali alimentati con gas naturale liquefatto, che abbina proprio ai semirimorchi del progetto 18. Grazie a questo abbinamento, l'azienda salernitana ha ottenuto il premio Sustainability Award di CNH Industrial per l'introduzione di sistemi di trasporto su strada ecologici, economici ed efficienti. Nel 2016, Smet ha prodotto un fatturato aggregato di 200 milioni di euro con 1400 collaboratori e 1200 unità di carico.
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