Prosegue anche nel secondo trimestre del 2019 la fase negativa del colosso ungherese dell'autotrasporto, che ad aprile, maggio e giugno ha fatturato 172,7 milioni di euro, con un calo del 6,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ciò porta il fatturato dei primi sei mesi a 654,9 milioni, con una flessione del 2,4%). Ciò comporta anche un peggioramento delle prestazioni economiche, con una perdita netta nel secondo trimestre di 9,1 milioni di euro e nel primo semestre di 13,6 milioni. Cala anche l'Ebit (-5,9 milioni nel secondo trimestre e -8,6 milioni nel primo semestre), mentre l'Ebidta resta positivo (12 milioni nel secondo trimestre e 27,2 milioni nel semestre). In una nota, la società segnala come principali cause della flessione dei ricavi la riduzione dei volumi trasportatori causata dalla crisi economica e finanziaria e dalla prevista Brexit (poi rinviata da marzo a ottobre).
La società aggiunge che "il programma di trasformazione ha iniziato a dare risultati, con effetti positivi sulla redditività per aumentare gradualmente nel corso dell'anno". Un programma che prevede anche la riduzione della flotta. La nota prosegue affermando che "sebbene gli effetti positivi delle misure appaiano più lenti del previsto, i risparmi nelle spese generali, amministrative e di vendita sono già in aumento", prevedendo un miglioramento nella seconda metà dell'anno. "Indipendentemente dall'elevato rapporto tra indebitamento finanziario netto, la posizione finanziaria del Gruppo rimane stabile e l'indebitamento nominale netto è pari a si prevede di continuare sulla via della diminuzione nel resto dell'anno, dato che il programma di riduzione della flotta ha pieno effetto".
Il Ceo dell'azienda, Robert Ziegler, precisa che nel secondo trimestre la flotta dei veicoli industriali è stata ridotta di trecento unità e altrettante saranno dismesse nel quarto trimestre. È in corso anche un processo di ristrutturazione delle attività internazionali per quanto riguarda la pianificazione e l'esecuzione dei trasporti."Queste azioni contribuiscono a migliorare ulteriormente miglioramento dell'utilizzo della flotta, della qualità dei clienti e quindi della redditività delle nostre attività", spiega il manager. L'azienda si sta anche preparando all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, prevista per il 31 ottobre: "Abbiamo messo a punto la documentazione, i processi e le procedure necessarie per gestire una situazione di no-deal. La nostra base clienti è ora abbastanza ben preparata, ma permangono delle incertezze".
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