L'indagine è partita da una denuncia presentata ai carabinieri dalla stessa Arcese Trasporti, dopo avere rilevato diversi ammanchi nell'ambito della gestione dei ricambi per la manutenzione dei veicoli industriali. All'inizio di gennaio 2018, la Procura di Trento ha chiuso l'indagine denunciando sei persone per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'autoriciclaggio.
La frode sarebbe avvenuta sia rubando ricambi dall'officina interna di Arcese Trasporti che sorge a Rovereto e poi venderli in nero ad aziende esterne, sia tramite false fatture presentate all'Arcese da parte di alcune aziende di Milano, Verona e Brescia, che mostravano interventi di manutenzione mai avvenuti. Secondo gli inquirenti, con questo meccanismo l'organizzazione ha ricavato dal 2014 circa un milione di euro.
Al capo della banda ci sarebbe un quarantenne, dipendente di Arcese, che ha subito il sequestro di beni per 420mila euro. Gli altri partecipanti erano altri due dipendenti dell'azienda di autotrasporto e tre dipendenti di quelle esterne utilizzate per le false fatture. L'indagine è ancora in corso per verificare la presenza di altri complici.
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