I Finanzieri del primo Nucleo Operativo Metropolitano di Napoli hanno scoperto una frode fiscale nel commercio di carburante attuata tramite l’emissione di fatture false. Il carburante era importato via mare dalla Spagna da una società maltese ed era stoccato in sospensione d'imposta in un deposito costiero napoletano. A questo punto iniziava un giro di fatture e documenti falsi che mostravano il trasferimento del carburante a un altro deposito fiscale in Calabria e poi venduto a società “cartiere” – che non avevano alcun impianto di stoccaggio o di erogazione – in esenzione d’Iva, che a loro volta lo cedevano, sempre formalmente, a depositi commerciali campani.
In realtà il carburante non aveva mai svolto questi viaggi ma era stato trasferito, in modo clandestino, solo all’interno della rete campana per essere venduto al dettaglio al netto dell’Iva e delle accise. Al termine dell’indagine, la Finanza ha sequestrato beni per oltre diciotto milioni di euro a quattro società e ai loro amministratori, che sono stati denunciati per frode fiscale.