È diventato un caso politico l'ispezione a tappeto svolta dalla Guardia di Finanza su centinaia di cisterne e depositi di gasolio usati da imprese privati. Si parla almeno di seicento realtà coinvolte e tra queste ci sarebbero numerosi autotrasportatori. I Finanziari hanno contestato alle imprese la mancanza dell'autorizzazione comunale per la detenzione di gasolio. In teoria, questa violazione prevede una sanzione di duemila euro, ma la Fai di Sondrio afferma che interpretando la normativa potrebbero essere contestati a vario titolo reati penali e fiscali, con multe che in questo caso possono superare i centomila euro. Se venisse applicata tale interpretazione, centinaia d'imprese rischiano di chiudere, ammonisce l'associazione dell'autotrasporto.
Dopo le ispezioni, le associazioni di categoria hanno tenuto il 1° giugno 2017 una riunione con le istituzioni per impedire un esisto catastrofico dell'indagine. Oltre agli autotrasportatori, sono coinvolti anche artigiani e agricoltori che non hanno l'autorizzazione comunale. Una nota della Prefettura spiega che la Guardia di Finanza terrà conto delle singole posizioni, anche perché non è chiara l'interpretazione della Legge regionale 6/2000.
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