Il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Arezzo ha emesso un Decreto per il sequestro preventivo di 2,1 milioni di euro nei confronti di una società di autotrasporto, che è stato eseguito a metà gennaio 2021 dalla Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno. Secondo i giudici, si tratta di un caso di estero-vestizione, ossia dell’uso di una società con sede legale all’estero ma che di fatto è governata da imprenditori italiani per eludere imposte, contributi e contratti nazionali dei dipendenti.
La vicenda è iniziata con un controllo della Guardia di Finanza che ha coinvolto una società di autotrasporto con sede a Sofia, in Bulgaria, e che fa parte di un gruppo d’imprese governata da una holding (di cui non è fornito il nome) che svolge autotrasporti internazionali. Secondo la Finanza, questa società era di fatto controllata da persone operanti nel Valdarno. I Finanzieri sono giunti a questa conclusione tramite una “attenta ed analitica ricostruzione documentale, svolta dai finanzieri nell’ambito di mirate più interventi di natura fiscale, con l’ausilio delle indagini bancarie e il raccordo investigativo con gli organi collaterali esteri”, come scrivono in una nota.
L’indagine ha posto sotto inchiesta due cittadini italiani ritenuti gli amministratori di fatto della società bulgara, denunciati all’Autorità giudiziaria per reati fiscali. La Finanza afferma di avere scoperto un’evasione di quattro milioni di euro dell’Iva e di 300mila euro dell’Irap, su un fatturato prodotto formalmente all’estero di oltre 22,6 milioni di euro. Il Gip di Arezzo ha quindi disposto il sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 2milioni e 100mila euro.