I ritardi causati dalla decisione della Germania d’imporre un certificato di tampone antigenico Covid-19 negativo per gli autisti che entrano nel Paese dai confini con l’Austria sono iniziati già domenica 14 febbraio 2021 al Brennero. Le Autorità austriache hanno a loro volta deciso che per accedere nel Tirolo austriaco dall’Italia bisogna già avere il certificato perché non vuole diventare il parcheggio dei camion che non hanno il certificato.
Così, gli autisti diretti in Austria sono dirottati all’area di Servizio Sadobre di Vipiteno, dove devono sottoporsi a tampone (se non hanno già un certificato di positività rilasciato da meno di 48 ore) in una struttura gestita dall’Esercito italiano. Ciò non sta creando solamente ritardi nel trasporto, ma gravi disagi per i conducenti, a causa delle temperatura sotto lo zero. Si stima che i veicoli coinvolti siano almeno ottocento.
All’alba del 15 febbraio si registra già una coda di quaranta chilometri sull’autostrada del Brennero in direzione nord e la Polizia ha istituito filtri più a valle, a Bressanone e perfino a Verona Nord, dove i camion sono dirottati verso altri confini, come quello di Tarvisio. Su questa situazione si è mossa Conftrasporto, che in un comunicato diffuso la mattina del 15 febbraio chiede al Governo italiano la reciprocità del tampone.
"Anche l'Italia faccia i tamponi ai conducenti provenienti dalla Germania e dall’Austria, disponendo unità mobili di controllo”, spiega il presidente Paolo Uggè. “Se gli autisti italiani vengono considerati portatori di virus, non si vede perché il principio non debba valere per tutti. Chiedo poi che fine abbia fatto il Corridoio verde europeo che ha consentito fino a oggi di gestire con equilibrio la crisi emergenziale e la necessità di garantire la circolazione di mezzi indispensabile per l’approvvigionamento dei beni".
Uggè chiede anche che Roma investa della questione l’Unione Europea. E si pone un’altra questione concreta sui tampone svolti al Brennero: “"Ma gli autisti che dovessero risultare positivi dove verranno indirizzati? Dovranno abbandonare il mezzo, e dove?”.
Il podcast K44 La voce del trasporto racconta questa vicenda con la voce di due protagonisti che la hanno vissuta: Fabio Soncin, autista di un’azienda di autotrasporto sarda che si è trovato al Brennero proprio in concomitanza con l’attivazione del filtro austriaco e il direttore del consorzio Cam, che è trovato nella paradossale situazione di spiegare un committente austriaco perché il camion a lui diretto non era ancora arrivato. Vi riproponiamo questo episodio. Buon ascolto.