Lunedì 26 novembre si è scatenata la tempesta perfetta sull'autotrasporto di container ligure con la coincidenza di diverse elementi: interruzione dell'autostrada A6 per il crollo del viadotto Madonna del Monte, interruzione dell'autostrada A26 per due viadotti ritenuti a rischio, sciopero di due ore per turno dei lavoratori del terminal Psa Pra' indetto dai sindacati confederali. La conseguenza è che nella mattinata di ieri l'unica arteria che collegava la Liguria, da Genova a Savona, con l'entroterra era la vecchia autostrada A7, che però per i veicoli che arrivano da ponente deve essere imboccata attraversando parte di Genova e incrociandosi quindi con i veicoli industriali che partono o sono diretti al bacino di Sampierdarena e con il traffico cittadino.
Non solo, ma sull'A7 ci sono cantieri e divieti di sorpasso per i veicoli pesanti. Così si sono create lunghissime colonne sulle autostrade e sulle strade di Genova, ma anche su tutte le strade statali che valicano l'Appennino, tranne quella dei Giovi dove le gallerie impediscono il passaggio di mezzi superiori a 3,2 metri. Questa situazione ha causato un calo del traffico merci nel porto di Genova del trenta percento nella sola giornata di ieri, come ha dichiarato il presidente dell'Autorità portuale, Paolo Signorini, ricordando che nel bacino genovese entrano quattromila camion al giorno, cui ieri si sono sommati i mille di Savona.
Per affrontare questa crisi, ieri le associazioni dell'autotrasporto hanno chiesto l'apertura delle sbarre dei caselli di Genova per far defluire più rapidamente i veicoli, anche se poi la riapertura a una sola corsia per senso di marcia dell'autostrada A26 ha ridotto la pressione in città. Ma il caos non è diminuito nel terminal Psa di Pra' a causa dello sciopero di un'ora per turno indetto dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che ha allungato ulteriormente le attese dei camion al carico e allo scarico.
Le associazioni dell'autotrasporto hanno chiesto ai sindacati di sospendere lo sciopero a causa dell'emergenza, cosa che non è avvenuta. L'esasperazione degli autisti e dei padroncini fermi davanti al terminal ha scatenato verso metà pomeriggio di ieri una protesta spontanea, con il rifiuto di entrare nell'impianto, che comunque è rimasto funzionante. La protesta prosegue anche la mattina del 27 novembre, mentre è in corso un incontro con il Prefetto, che ha convocato i rappresentanti del terminal, dei sindacati e degli autotrasportatori. Questi ultimi hanno deciso di proseguire il fermo spontanea almeno fino al termine dell'incontro.
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