La mattina del 25 agosto 2021 il Tribunale danese di Sønderborg ha emesso la sentenza del processo al titolare dell’azienda di autotrasporto Kurt Beier Transport e ad altri tre imputati: i giudici hanno stabilito per tutti l’assoluzione dall’accusa di usura, ma hanno condannato il titolare e il direttore della società a pagare una multa rispettivamente di 100mila corone (circa 13.400 euro) e 25mila corone (circa 3300 euro) per avere ospitato autisti filippini in alloggi inadeguati a Podborg.
Se l’accusa non presenterà appello, si chiude così una vicenda iniziata nell’ottobre 2018, quando la Polizia danese aprì un’inchiesta sulle condizioni di vita degli autisti a Podborg, dopo la segnalazione del sindacato danese Fagbladet 3F. Durante lo svolgimento di questa indagine, gli inquirenti avanzarono l’accusa di traffico di esseri umani, ritenendo che l’azienda avrebbe usato in modo illegale quaranta autisti – 26 filippini e quattro dello Sri Lanka – assunti dalla filiale polacca della Kurt Beier per svolgere trasporti nazionali in Danimarca.
Nel luglio del 2020 il Procuratore ha fatto cadere l’accusa di traffico di esseri umani, trasformandola in usura aggravata (la Legge danese comprende in questo reato anche il grave sfruttamento economico di lavoratori). Ed è con questa accusa che si è aperto il processo, insieme con quella di avere ospitato gli autisti in container o locali con scarse misure igieniche e di sicurezza.
Durante il dibattimento, il procuratore Mads Bjerg Olesen ha chiesto condanne pesanti: tre anni di reclusione senza condizionale, una multa complessiva di 5,5 milioni di corone (circa 740mila euro) e una confisca milionaria per risarcire le perdite per l’Erario e gli autisti. Viceversa, la difesa ha chiesto la piena assoluzione, sostenendo che gli autisti erano regolarmente assunti dalla filiale polacca HBT Internationale Transporte e svolgevano trasporti internazionali autorizzati.
Al centro della contesa era stabilire se la HBT Internationale Transporte svolgesse una reale attività di autotrasporto oppure fosse una società di comodo usata dalla Kurt Beier Transport per usare illecitamente gli autisti extraeuropei. I giudici hanno accolto la prima ipotesi, assolvendo gli imputati, ma hanno comunque riconosciuto che i camionisti erano stati ospitati in condizioni non idonee, applicando la sanzione.