Unatras rilancia la vertenza dell’autotrasporto, fermandola però prima del blocco dei servizi. Il prossimo passo sarà una serie di manifestazioni di autotrasportatori in tutta Italia per il 19 marzo 2022. Secondo l’unione dell’autotrasporto, il recente stanziamento di 80 milioni di euro per contributi sui pedaggi, gas naturale, AdBlue e deduzioni forfettarie non basta alle imprese per affrontare l’impennata dei costi dei carburanti. Le imprese, afferma in una nota “non riescono a farsi riconoscere dalla committenza i maggiori costi dovuti agli stessi aumenti” e c’è la possibilità che “potrebbero autonomamente decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese” perché sarebbe economicamente più conveniente.
L’unione avverte che "la situazione è diventata drammatica. Continuando a tergiversare, il Governo si assume il rischio che nascano nuovamente iniziative spontanee di protesta, nonché la responsabilità di lasciare committenze senza rifornimenti”. Le manifestazioni del 19 febbraio “rappresentano il primo passo di una vertenza che, se malauguratamente restasse senza risposte, potrebbe sfociare in ulteriori e più incisive iniziative”.
Intanto è giunta in redazione la notizia, non ufficiale, che alcuni autotrasportatori pugliesi – presumibilmente gli stessi che hanno attuato i presidi lo scorso febbraio – stiano organizzando autobus per recarsi a Roma per protestare sotto la sede del Governo. Ciò dovrebbe accadere il 10 marzo. Ricordiamo che il 16 marzo dovrebbe svolgersi un nuovo incontro tra le associazioni degli autotrasportatori e la vice-ministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova.