Il 4 maggio 2020 Unatras ha lanciato un altro appello alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, per chiedere il varo urgente di alcuni provvedimenti necessari per l’autotrasporto delle merci. Il presidente dell’Unione, Amedeo Genedani, scrive che per consentire all’autotrasporto di svolgere il suo indispensabile lavoro per l’economia e i cittadini: “ È necessario non lasciare le imprese in balia dell’effetto domino dei mancati pagamenti, del peso dei costi di gestione e della contestuale riduzione degli incassi a causa del mancato bilanciamento dei viaggi determinato dalla diminuzione dei viaggi di ritorno”. Queste circostanze, prosegue Genedani, “rischiano seriamente di compromettere definitivamente l’esistenza stessa di migliaia di piccoli e medi operatori del comparto”.
Il primo punto riguarda il rispetto dei tempi di pagamento e la pubblicazione dei valori indicativi di riferimento sui costi d’esercizio, chiedendo che i relativi provvedimenti siano inseriti nei prossimi atti normativi in via di definizione, con la possibilità dell’Unatras di vederli preventivamente. Legato ai pagamenti c’è il tema della liquidità delle imprese e in questo caso Unatras chiede un canale prioritario per l’accesso al credito e contributi a fondo perduto per il calo di fatturato. Inoltre, Unatras chiede che siano mantenuti gli impegni del Decreto Liquidità per procedure semplici e veloci e tassi di interesse prossimi allo zero.
Sempre per quanto riguarda liquidità, Unatras ribadisce che bisogna erogare rapidamente tutte le risorse strutturali gestite dal ministero dei Trasporti relative agli anni passati, come i contributi per investimenti e formazione professionale, le cui istruttorie sono già state completate dall’amministrazione. Bisogna anche definire in tempi brevi gli importi per le deduzioni forfettarie delle spese non documentate, mantenendo la somma di 51 euro al giorno, sostenendo così il reddito delle piccole imprese.
Sul versante dei costi, Unatras chiede il rinvio del pagamento dei pedaggi autostradali per compensare i mancati ricavi causati dall'impossibilità di bilanciare i viaggi, perché molti veicoli industriali tornano vuoti. Tale sospensione dovrebbe durare sino alla fine dell’emergenza. Inoltre, anche i consorzi che anticipano il pagamento dei pedaggi per conto delle imprese associate devono accedere al Fondo di Garanzia.
Il quarto punto riguarda il rimborso delle accise sul gasolio. La Legge di Bilancio impone che sia eliminato prima per i veicoli industriali Euro 3 e poi per gli Euro IV entro il 2021, in cambio d’incentivi per il rinnovo del parco. Ma l’emergenza Covid-19 rende difficile l’acquisto di automezzi nuovi (ricordiamo che fino al 4 maggio le concessionarie potevano operare solo per l’assistenza e non per la vendita), quindi Unatras chiede la proroga del rimborso delle accise per i veicoli Euro 3 e IV fino a ottobre 2021. È anche importante, aggiunge l’unione, rinviare i termini per rendicontare gli incentivi in corso relativi al 2019.
Il quinto punto riguarda le assicurazioni dei veicoli, per quali è stata prorogata di quindici giorni la validità. Una misura ritenuta insufficiente da Unatras, che chiede il rinvio del pagamento delle polizze. Inoltre, chiede una riduzione del premio perché una buona parte del parco veicolare è fermo e il traffico è sensibilmente diminuito, riducendo il rischio d’incidenti. Il Governo dovrebbe quindi intervenire in tal senso sull’Ania, che raccoglie le compagnie assicuratrici.
L’ultimo punto riguarda la riduzione dei costi dei trasporti sui traghetti per la Sardegna e la Sicilia. Unatras pone anche la questione della scadenza della convenzione della continuità marittima con la Tirrenia, prevista per il 18 luglio: “Oggi oltre alle dichiarazioni rese pubbliche, non ci sono certezze di garanzia per l’isola e le sue imprese”, sottolinea l’unione. “Ci permettiamo pertanto di sollecitare la conoscenza dello stato delle procedure per la riassegnazione dei servizi di trasporto marittimo per la Sardegna nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, evidenziando l’urgenza di scongiurare uno scenario di libero mercato, che aggraverebbe i già pesantissimi costi che l’autotrasporto e l’intera economia isolana sostengono, pregiudicando ulteriormente il diritto alla mobilità delle merci e delle persone sarde”, conclude Unatras.