Le associazioni dell'autotrasporto sono arrivate divise all'incontro di ieri con i vertici del ministero dei Trasporti per decidere sulla ripartizione del 240 milioni di euro stanziato per il settore. Nei giorni precedenti, infatti, le sigle hanno discusso sostanzialmente sullo spostamento di fondi dagli incentivi. In un primo momento, dovevano essere divisi equamente tra rimborso dei pedaggi autostradali e deduzione i forfettarie delle spese non documentate, poi sono stati spostati tutti sui pedaggi e infine si è raggiunta una mediazione, approvata ieri, che lo ridivide, anche se non in modo uguale, tra le due voci. Dopo la firma, sono arrivate le dichiarazioni delle varie sigle che hanno partecipato alla trattativa.
Tra i soddisfatti c'è il vice-presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, che apprezza il vice-ministro Edoardo Rixi per aver tenuto fede agli impegni assunti lo scorso febbraio al Transpotec di Verona, dove Rixi presentò il primo schema di suddivisione. "La misura, approvata anche dalla nostra associazione nell'incontro che si è svolto al ministero dei Trasporti, riguarda gli stanziamenti per il rimborso dei pedaggi autostradali, il sostegno agli investimenti per il rinnovo del parco mezzi, ampiamente sollecitato da Conftrasporto, e la formazione professionale". Uggè conclude rimanendo la necessità che in presenza di fondi inutilizzati per altre misure previste per l'autotrasporto, "questi vengano impiegati per ridurre le conseguenze negative dei tagli decisi dall'ultima legge di bilancio".
Confartigianato Trasporti, che aveva chiesto con altre sigle dell'artigianato una ripartizione equa delle risorse senza penalizzare le deduzioni forfettarie, esprime la soddisfazione che questa voce abbia ricevuto un incremento che, secondo il suo presidente Amedeo Genedani, permetterà almeno di garantire un contributo di 38 euro al giorno. L'associazione annuncia che i venti milioni di risorse aggiuntive annunciate nella riunione di ieri saranno destinate alle deduzioni forfettarie.
La ripartizione non è invece piaciuta ad Anita, secondo cui "nonostante gli accordi già presi nell'incontro tenutosi a Verona in occasione del Transpotec, il ministero dei Trasporti ha voluto rimodulare la ripartizione delle risorse per il settore a vantaggio di misure a pioggia e riducendo ulteriormente i fondi destinati agli investimenti". Il presidente Thomas Baumgartner spiega che "dopo un primo taglio dei fondi per la formazione e per gli investimenti il ministero ha scelto di operare un ulteriore taglio che avrà l'effetto di disincentivare la formazione e gli investimenti a danno del settore, della competitività delle aziende e della crescita economica". L'Anita punta l'attenzione sul rinnovo del parco, chiedendo una "sterzata" per disincentivare l'uso dei camion Euro 3, quindi "invece di ridurre i fondi per gli investimenti, è necessario aumentarli", anche istituendo il prima possibile i cento milioni per il rinnovo del parco promessi da Rixi.
Una posizione ancora più critica arriva dalla Fiap, che chiede più coraggio al Governo per "cambiare le regole del gioco". L'associazione è delusa per la scelta di "continuare a destinare buona parte dei fondi riservati al settore per una riduzione dei pedaggi che la categoria potrebbe, anzi dovrebbe giustamente chiedere al concessionario" e perché si continua a distribuire le risorse a pioggia "senza l'applicazione, ad esempio, di modelli premiali rivolti ad aziende virtuose". La Fiap pone l'accento sulla riduzione delle risorse per la formazione e gli investimenti: "Il messaggio che si trasmette adottando certe scelte appare tutt'altro che positivo per un autotrasporto che ha bisogno di crescere per competere seriamente. Sono, forse, stati salvaguardati gli interessi di alcuni, senza pensare veramente al futuro del nostro settore".
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