La visita del presidente francese Emmanuel Macron nell'Europa centrale e orientale iniziata il 23 agosto 2017 riaccende la polemica tra Est e Ovest sul dumping sociale degli autisti. Nel primo giorno del viaggio, il presidente francese ha incontrato il cancelliere austriaco Christian Kern e i primi ministri della Repubblica Ceca e della Slovacchia, Bohuslav Sobotka e Robert Fico. Giovedì e venerdì Macron sarà in Romania e Bulgaria, mentre non raggiungerà la Polonia e la Bulgaria. I Governi di questi due Paesi lo hanno accusato di voler dividere il Gruppo di Visegrad, ossia l'alleanza stretta tra i Paesi orientali.
Nel luglio scorso, il primo ministro polacco Beata Szyllo dichiarò che i quattro Paesi che hanno aderito all'intesa di Visegrad avrebbero concordato un atteggiamento comune verso il distacco internazionale dei lavoratori, con il fine di contrastare le politiche anti-dumping dei Paesi occidentali, Francia e Germania in primo luogo. Viceversa, i francesi vogliono una riforma delle regole comunitarie sul distacco internazionale e intendono porre la questione sul tavolo nella prossima riunione dei ministri del Lavoro europei del 23 ottobre prossimo.
Il tema del distacco internazionale è molto sentito nell'autotrasporto e negli ultimi due anni diversi Paesi occidentali stanno applicando norme per contrastare il dumping sociale degli autisti, come il divieto del riposo settimanale lungo in cabina o l'obbligo di dichiarare la presenza degli autisti stranieri nei trasporti internazionali o nel cabotaggio stradale per imporre loro il salario minimo.
Tali norme sono contestate dai Paesi dell'Est, che le ritengono protezioniste. Gli autotrasportatori rumeni e bulgari hanno annunciato proteste contro la vista di Macron nel loro Paese. Il responsabile dell'associazione rumena Untrr, Radu Dinescu, ha accusato di "neo-protezionismo" le politiche occidentali. L'associazione chiede al Governo rumeno di "difendere gli interessi degli autotrasportatori rumeni" durante la visita di Macron.
"Ricordiamo che il presidente francese Emmanuel Macron è l'autore della Legge Macron, una legge protezionista con la quale la Francia impone il pagamento del salario minimo francese e misure amministrative che penalizzano i vettori rumeni e dell'Est con lo scopo di escluderli dal mercato francese ed europeo dell'autotrasporto internazionale", scrive la Untrr. L'associazione chiede l'esclusione degli autisti che svolgono trasporto internazionale dalle regole comunitarie sul distacco dei lavoratori, perché l'autotrasporto è un'attività particolare basata sulla mobilità.
Riguardo al salario, la Untrr spiega che gli autisti rumeni che svolgono trasporti internazionali sono "ben pagati", ricevendo uno stipendio tra 1800 e 2000 euro al mese che "secondo le statistiche è più alto di quello del 98% dei lavoratori rumeni". Con tale considerazione, l'associazione ritiene infondate le accuse di dumping sociale, aggiungendo che gli introiti ricavati dalle imprese di autotrasporto rumene sono il 30-35% inferiori a quelli delle aziende francesi.
L'associazione cita lo studio della Commission Nationale Routière, secondo cui un'azienda di autotrasporto francese non può operare con tariffe inferiori a 1,25 euro al chilometro e che quindi è pagata generalmente 1,50 euro al chilometro, mentre un'impresa rumena è pagata per lo stesso servizio un euro al chilometro. L'associazione scrive che "nella maggior parte dei casi, i clienti pagano 1,5 euro al chilometro ai trasportatori o spedizionieri francesi e questi ultimi pagano ai sub-vettori rumeni un euro al chilometro. Sull'utile ottenuto da questa intermediazione le imprese francesi pagano le imposte in Francia".
Quindi, "se la Francia vuole applicare il principio dello stesso pagamento per lo stesso lavoro nello stesso posto, allora le imprese rumene devono beneficiare in misura uguale di tale principio, applicando la regola delle stesse tariffe per lo stesso servizio nello stesso posto, applicando quindi i costi di riferimento del CNR", aggiunge la Untrr. "Solamente ottenendo la stessa tariffa (superiore) per un autotrasporto internazionale in Francia un trasportatore rumeno può coprire i costi salariali francesi (superiori) e quelli amministrativi supplementari generati dal rispetto della legge Macron", spiega l'associazione.
La Untrr chiede al presidente rumeno di affrontare con Macron anche la questione del divieto di riposo settimanale lungo in cabina, che secondo l'associazione è contraria alle disposizioni del regolamento 561/2006 sui tempi di guida degli autisti. "La Legge francese è un'interpretazione nazionale protezionista di questo Regolamento", scrive la Untrr. "La Francia impone agli autisti di dormire in albergo, ma è noto che in Francia e nell'intera Unione Europea mancano aree di sosta sicure per i veicoli e per il loro carico".
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