L’idea è semplice: ricoprire le acque di un bacino artificiale formato da una diga e creato per produrre energia idroelettrica un impianto fotovoltaico, che a sua volta produce elettricità da fonti rinnovabili. La stanno attuando in Portogallo, e più precisamente nel bacino della diga di Alqueva, posto nella parte sud-orientale del Paese, dove entro la fine di luglio 2022 sarà operativo l’impianto fotovoltaico più grande d’Europa. Questa isola fotoelettrica sarà formata da 12mila pannelli solari su quattro ettari.
I vantaggi di questa soluzione sono almeno due: occupano uno spazio già adibito alla produzione elettrica e si collegano facilmente alla rete elettrica usando l’infrastruttura già usata dalla centrale idroelettrica. Inoltre, questi pannelli possono alimentare la stessa centrale idroelettrica, per esempio azionando le pompe che reimmettono l’acqua nel lago artificiale. L’impianto fotoelettrico è realizzato dal Gruppo portoghese Edp, specializzato nella produzione di energia rinnovabile e che gestisce la centrale di Alqueva.
La capacità installata del parco fotovoltaico galleggiante sarà di 5 MW, con una produzione di 7,5 Gwh di elettricità l’anno, che sarà immagazzinata in batterie al litio con capacità di 2 GWh. In futuro la superficie dei pannelli potrà essere estesa con un secondo parco galleggiante da 70 MW. L’investimento previsto è di quattro milioni di euro.
In una nota, la società afferma che “Alqueva diventerà una sorta di laboratorio vivente, consentendo all'azienda di testare la complementarità tra le tecnologie di produzione di energia rinnovabile dispacciabile (idroelettrica) e non dispacciabile (fotovoltaica), così come le tecnologie di stoccaggio a lungo termine (pompaggio) e a breve termine (batteria). Con una potenza di 1 MW e una capacità di stoccaggio di circa 2 MWh, la batteria sarà caratterizzata dalla tecnologia agli ioni di litio, già ampiamente utilizzata nel settore elettrico in tutto il mondo”.