A maggio 2022 la procura di Taranto ha emesso il provvedimento di avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre persone per i reati di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui prodotti energetici. È la conclusione di un’indagine iniziata nell’agosto del 2021 nel porto di Taranto, dove Finanza e Dogane scoprirono venti container riempiti con 450mila litri di un prodotto indicato nella documentazione come olio lubrificante, che erano stati imbarcati in un porto della Lettonia. Il controllo fisico, nato da una documentazione carente mostrò che il reale contenuto era diverso.
I campioni analizzati dal Laboratorio Chimico ADM di Milano mostrarono che il liquido era una miscela d’idrocarburi che poteva sostituire il gasolio per autotrazione. Si tratta di un “designer fuel”, una categoria di miscele, prodotte in prevalenza nell’Europa orientale, realizzate per essere classificate come oli lubrificanti, preparazioni lubrificanti o solventi/diluenti, e che quindi sono escluse dall’accisa e dagli stretti obblighi di tracciabilità e monitoraggio previsti dalla disciplina dell’Unione Europea in materia di circolazione dei prodotti energetici. I designer fuel hanno caratteristiche identiche a quelle del gasolio e sono, quindi, utilizzabili nella carburazione e combustione. Pur potendo causare danni al motore, sono comunque soggetti all’accisa.