La Guardia di Finanza ha condotto un’altra importante operazione contro le frodi fiscali nel commercio di carburanti, eseguendo in Italia e all’estero il sequestro di beni per 80 milioni di euro riconducibili a tre imprenditori della provincia di Reggio Calabria. Questa operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo calabrese, nasce dall’indagine antimafia Andrea Doria, che si concluse nell’aprile del 2021 con provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui i tre imprenditori soggetti all’attuale sequestro.
Secondo gli inquirenti, i tre indagati avrebbero attuato una frode fiscale basata su triangolazioni societarie e su false dichiarazioni d’intento per evadere il pagamento dell’Iva e delle accise nella vendita di carburanti. L’organizzazione avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione, dal deposito fiscale fino alla vendita al dettaglio nei distributori stradali.
Tra questi due anelli della catena, gli organizzatori avrebbero interposto società “cartiere”, che formalmente gestivano depositi e broker. Queste imprese avrebbero evaso le imposte in modo “sistematico”, tramite le false dichiarazioni d’intento. In pratica, spiega la Finanza, le cartiere avrebbero in modo illecito acquistato il prodotto con l’esenzione dell’Iva e lo avrebbero trasferito ai venditori finali attraverso passaggi solo sulla carta tra le società coinvolte. Alla frode avrebbe partecipato anche la ‘Ndrangheta, che avrebbe riciclato gli incassi.
Il sequestro annunciato il 29 maggio 2023 è stato disposto dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria sull’intero compendio aziendale di venti imprese, tre della quali con sede in Germania. Questa società sono “attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi”. Tra i beni sequestrati ci sono anche 86 veicoli.