Dopo quattordici anni dal suo concepimento, è finalmente nato a Taranto Beolico, il primo parco eolico marino italiano. Lo ha realizzato la società Renexia del Gruppo Toto al largo del Molo Polisettoriale, nel bacino del Mar Grande, con un investimento di 80 milioni di euro. Il parco è formato da dieci pale che offrono una capacità complessiva di 30 MW, con una produzione di 58mila Mwh. Questo valore corrisponde al consumo annuo di elettricità di 60mila persone e Renexia stima che nei suoi venticinque anni di esercizio permetterà di ridurre le emissioni di circa 730mila tonnellate di CO2.
L'inaugurazione è avvenuta con otto turbine operative, mentre altre due sono ancora in costruzione. L’energia prodotta dalle pale è trasferita a una sottostazione posta a Torre Triolo, situata a tre chilometri dal porto, che la immette nella rete elettrica nazionale. Renexia afferma che il parco “s’inserisce in un contesto segnato dalla presenza dell’industria pesante ed è stato pensato per contribuire al rilancio di Taranto, perché potrà generare una nuova filiera industriale grazie alle attività di mantenimento delle sue strutture, sia a terra sia in mare, con l’impiego di operatori locali”.
Il primo progetto di Beolico è stato presentato nel 2008 e ha subìto alcuni ricorsi provenienti da diversi enti, tra cui la Soprintendenza, e un’opposizione iniziale anche della Regione Puglia, che rilasciò l’autorizzazione quattro anni dopo. La concessione demaniale fu rilasciata a dicembre 2013 dopo la Conferenza dei Servizi, però poi il Comune di Taranto presentò altri ricorsi al Tar, che perse con successivi appelli al Consiglio di Stato. Dopo avere superato questi scoglii e una proroga chiesta dalla stessa Renexia, la costruzione di Beolico iniziò a settembre 2021.